Verona, la Procura apre un’inchiesta: Chico Forti, detenuto a Montorio, avrebbe “chiesto aiuto alla ‘ndrangheta”.
Guai a Verona per Chico Forti. L’ex campione di surf, condannato in Florida per l’omicidio dell’australiano Dale Pike nel 1998 e attualmente in carcere a Montorio, avrebbe chiesto a un altro detenuto di contattare membri della ‘ndrangheta per intimidire Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona. La rivelazione è riportata dal Corriere della Sera e confermata dal Fatto Quotidiano. E proverrebbe dallo stesso detenuto a cui Forti si sarebbe rivolto. La Procura di Verona ha aperto un’inchiesta per far luce sulla vicenda.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, sarebbe stato un dipendente dell’istituto penitenziario, allertato dalla confidenza fattogli dal detenuto al quale Forti si era rivolto, ad avvertire Travaglio, facendo partire gli accertamenti e l’inchiesta della Procura di Verona. Al momento il fascicolo è aperto contro ignoti e non è stato individuato alcun reato specifico.
La presunta motivazione di Forti potrebbe essere legata al titolo fatto da Travaglio e Lucarelli sul Fatto Quotidiano il giorno del suo trasferimento dagli Stati Uniti all’Italia: “Benvenuto assassino”. Travaglio e Lucarelli, in particolare, se l’erano presa con l’accoglienza riservata a Forti e con la presenza della premier Giorgia Meloni al suo arrivo a Roma.