Arrestati dai carabinieri di Verona per spaccio di droga.
Gestivano un market della droga a Verona e sul lago, due in manette. La scorsa settimana, i carabinieri di Verona hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due soggetti ritenuti responsabili dei reati di “detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso”. Le misure emesse dal Tribunale di Verona da un’indagine nei confronti di una banda composta da soggetti albanesi dedito allo spaccio di stupefacenti, soprattutto cocaina.
I due indagati, nel territorio di Verona e provincia, secondo quanto ricostruito dai carabinieri avevano avviato un florido mercato della droga, che poteva contare su svariati clienti abituali. Già nel mese di ottobre uno dei due indagati era stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri, dopo essere stato fermato nel corso di un controllo su strada, e trovato in possesso di 19 dosi di cocaina e circa 800 euro in contanti.
Entrambi erano già stati arrestati poche settimane fa.
Dopo l’arresto per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, era stato sottoposto all’obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria, per poi essere nuovamente arrestato, a distanza di qualche settimana, in flagranza di reato e condotto in carcere poiché trovato in possesso di ulteriori involucri di cocaina, nonché di una carta di identità italiana contraffatta. L’altro indagato era invece stato arrestato a metà novembre sempre dai carabinieri di Verona, mentre veniva sorpreso a cedere una dose di cocaina ad un acquirente a Peschiera del Garda. In quella circostanza, a seguito della perquisizione estesa all’abitazione, i militari dell’Arma erano riusciti a recuperare circa 409 grammi di cocaina, 281 grammi di hashish, 3 bilance di precisione, materiale vario per il confezionamento della sostanza e quasi 50milaeuro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio.
L’indagine avrebbe ora permesso di accertare gravi elementi di colpevolezza in capo agli arrestati, anche attraverso i numerosi riscontri sugli acquirenti. Sono circa una trentina infatti gli acquirenti che sono stati identificati dai carabinieri, in città e tutta la provincia. Il quadro che è emerso, con cui sono state ricostruite le quotidiane cessioni di dosi di sostanza stupefacente a Verona e in tutta l’area lacustre della Provincia, ha perciò permesso al Gip del Tribunale di Verona di emettere le misure di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due indagati.