Villafranchese in carcere per il furto di 11 bici a Lazise.
Furto di 11 bici per un valore di 35mila euro a Lazise, 45enne di Villafranca finisce in carcere. I carabinieri di Lazise hanno infatti portato a Montorio, in seguito a ordinanza del Gip, un cittadino italiano pregiudicato, M.M., classe 1976 di Villafranca di Verona, responsabile, tra i mesi di agosto e ottobre, del furto con scasso di 11 biciclette di pregio a Lazise, per un valore complessivo di oltre 35 mila euro, con le aggravanti di “aver commesso il fatto su bene esposto alla fede pubblica, aver usato violenza sulle cose, aver cagionato alle persone offese un ingente danno economico e con la recidiva reiterata pluriaggravata”.
I carabinieri lo hanno identificato grazie alle immagini estrapolate dalle telecamere del circuito di videosorveglianza del Comune di Lazise, in relazione a ciascuno degli eventi criminosi contestati che lo immortalavano, a volto scoperto, nell’atto di rubare le biciclette dalle rastrelliere dove le stesse erano state lasciate dai legittimi proprietari. Comparando le foto di cui sopra con quella segnaletica di M.M., arrestato nella flagranza del reato di furto di un’altra bicicletta dagli stessi militari il 5 ottobre, si poteva appurare agevolmente che si trattava della medesima persona e che agiva sempre con lo stesso “modus operandi”.
In occasione dell’arresto, M.M., dopo le formalità di rito, veniva processato per direttissima e successivamente tradotto presso il carcere di Montorio, dove è rimasto fino alla fine del mese di novembre scorso. Al termine dell’attività investigativa, i carabinieri di Lazise deferivano lo stesso Procura di Verona per tutti gli altri furti commessi. Il pm, concordando pienamente con le risultanze rappresentate dai militari, ha richiesto e ottenuto l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Una volta emesso il provvedimento, i carabinieri di Lazise si sono messi alla ricerca del “ladro di biciclette”, riuscendo a rintracciarlo nei pressi del Sert di Villafranca, dove lo stesso era in cura, dichiarandolo in arresto e dando così esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere. M.M., dopo le formalità di rito, è stato tradotto nuovamente presso la Casa Circondariale di Verona Montorio, a disposizione dell’autorità giudiziaria.