Rubano tre bancomat e li usano per comprarsi un kebab, due giovani nei guai

Arrestati dai carabinieri per furto due giovani che dopo aver rubato tre bancomat da un furgone li hanno usati per il kebab.

Arrestati per furto dopo aver usato i bancomat appena rubati per mangiare un kebab. Nel primo pomeriggio di ieri, 14 febbraio, i carabinieri sono intervenuti in via R. Simoni, dove era stata segnalata la presenza di soggetti che con tre bancomat e una tessera sanitaria, poco prima asportati da un furgone in sosta nella vicina via Marconi, stavano effettuando acquisiti, sia presso un kebab sia presso un tabacchino.

Immediatamente i carabinieri si recavano nei pressi degli esercizi commerciali per individuare i soggetti che avevano fatto gli acquisti; arrivati sul posto, e precisamente nei pressi di via Locatelli, notavano due giovani extracomunitari che prima gettavano qualcosa nel cestino della spazzatura e, poi, qualcos’altro nei bidoni dell’Amia.

Ritrovati i bancomat rubati.

Per tali motivi i militari decidevano di identificarli e procedere al loro controllo, attività che si rivelava determinante poiché dalla perquisizione personale effettuata sul 22enne veniva ritrovata una somma di denaro e, poi, dal cestino della spazzatura e dal bidone venivano recuperati sia i tre bancomat che la tessera sanitaria. Rintracciati i titolari dei documenti veniva ricostruita la vicenda, ovvero dal furgone parcheggiato sulla via Marconi erano stati rubati, nelle stesse ore, due portafogli con all’interno custoditi i bancomat e la somma di circa 35 euro, poi il tutto rinvenuto dai carabinieri e restituito agli aventi diritto.

Pertanto, i due giovani, in Italia senza fissa dimora e uno di loro già noto alle forze dell’ordine, sono stati arrestati per furto aggravato e indebito utilizzo di carte di debito in concorso e, su disposizione della Procura della Repubblica di Verona, trattenuti nelle camere di sicurezza della caserma di via Salvo D’Acquisto. Nella mattinata odierna sono stati condotti innanzi al Giudice del Tribunale scaligero, il quale ha convalidato l’arresto e, a seguito di patteggiamento, li ha condannati alla pena di un anno e due mesi di reclusione, pena sospesa.

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