Furbetti del vaccino, in Veneto restano 40mila le persone “non identificate”.
Dopo la richiesta di delucidazioni sulle 322mila dosi di vaccino somministrate in Veneto a persone appartenenenti alla categorie “Altre”, e le successive spiegazioni, con tanto di tabella esplicativa, fornite dall’amministrazione regionale guidata da Luca Zaia, il gruppo consiliare veneto del Pd torna alla carica.
“Rimane il fatto – afferma il gruppo regionale del Pd – che nella categoria ‘Altro’ ci sono ancora circa 40mila persone non ancora identificate, che hanno ricevuto almeno una dose e non sappiamo in quale sotto-categoria rientrino. Su questo esercito – proseguono i Dem – attendiamo a breve quei chiarimenti che la Regione non ha al momento fornito”.
“La nostra non è un’accusa, ma la richiesta di massima trasparenza nel mezzo di una battaglia difficile e per di più con scarsità di vaccini. Sono oltre 2,3 milioni gli italiani sotto la voce ‘Altro’ che hanno ricevuto almeno una somministrazione, ed è un caso su cui sta indagando la magistratura a livello nazionale con decine di inchieste”.
Per rispondere alla domanda di chiarimenti dell’opposizione, il presidente del Veneto Luca Zaia e l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin hanno dato mandato ai direttori generali delle Ulss di effettuare verifiche e di incrociare i propri dati per catalogare i soggetti che compongono il gruppone delle persone ancora “non identificate”.