La scoperta è stata fatta da un team di ricercatori italo-austriaci durante scavi condotti dal Museo di Storia Naturale di Verona
Trovato a Bolca, sui Monti Lessini, nel dicembre 2020, durante alcuni recenti scavi condotti dal Museo Civico di Storia Naturale di Verona, un importante fossile risalente a 50 milioni di anni fa che è stato in grado di chiarire come e quando si sia evoluta la durofagia, una specie di razza preistorica.
Lo studio di questa nuova razza fossile ha permesso non solo di ricostruirne aspetto, dieta e modo di vita, ma anche di appurare che essa rappresenta una sorta di “anello mancante”: questa razza fossile possiede infatti un mix di caratteri comuni a due gruppi di razze, chiarendo i processi di transizione che hanno portato alla specie marina che conosciamo oggi.
Bolca è una delle località paleontologiche più rinomate al mondo per ricchezza, diversità ed eccezionale stato di conservazione dei suoi fossili, soprattutto pesci, che documentano la presenza di un antico mare tropicale associato a barriere coralline di circa 50 milioni di anni fa, dove oggi sorgono i Monti Lessini. E proprio per la loro importanza paleontologica, i giacimenti fossiliferi di Bolca, insieme ad altre località paleontologiche della Val d’Alpone, sono stati recentemente inseriti nella lista dei siti italiani candidati a diventare patrimonio UNESCO.
Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Paleontology e condotto dai paleontologi Giuseppe Marramà e Giorgio Carnevale, rispettivamente ricercatore e professore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino, dimostra che la conservazione e valorizzazione a lungo termine del patrimonio paleontologico di Bolca sono necessarie in un’ottica di promozione culturale e turistica della Val d’Alpone.