A processo Michele Perini, il medico accusato di aver somministrato falsi vaccini anti Covid.
Truffa aggravata ai danni del servizio sanitario, corruzione, falso ideologico, falso materiale e abuso d’ufficio: sono le accuse delle quali è chiamato a rispondere Michele Perini, il medico con studi in Borgo Venezia e a Porto San Pancrazio, accusato di avere somministrato finti vaccini anti-Covid in cambio di soldi, con inserimento nella piattaforma Ssn per ottenere il rilascio del Green pass.
Il pubblico ministero che coordina l’indagine, Paolo Sachar, per Perini, che nel frattempo è stato sospeso dall’Ordine dei Medici della provincia di Verona, ha chiesto il giudizio immediato. L’udienza è stata fissata per il 18 novembre, a meno che l’imputato non scelga riti alternativi.
Le indagini dei carabinieri del Nas di Padova avevano portato all’arresto lo scorso marzo di 6 persone (il medico e 5 intermediari), con centinaia di casi accertati. Di questi, 140 risultano indagati per corruzione in concorso, mentre 277 persone sono ritenute concorrenti morali nella falsificazione ideologica commessa dal medico. Secondo l’accusa il medico all’interno del proprio studio non fingeva nemmeno di somministrare il vaccino anti Covid, limitandosi semplicemente a rilasciare la certificazione, in cambio di 300 euro a “prestazione”.
Gli intermediari si presentavano direttamente con vere e proprie liste delle persone da vaccinare fittiziamente e con il denaro contante. Dopo i finti vaccini, venivano inoltre rilasciate certificazioni attestanti l’esecuzione dei tamponi, che avvenivano in tempo reale su richiesta telefonica da parte di soggetti che dovevano imbarcarsi su aerei o traghetti anche per destinazioni estere. Fra i vari pazienti dello studio medico sono stati identificati appartenenti delle Forze dell’Ordine, militari, medici, infermieri, insegnanti, tutti appartenenti alle categorie soggette all’obbligo vaccinale.