Operazione della Guardia di finanza di Verona, sequestrati 300mila euro a un 50enne condannato per mafia.
Le Fiamme gialle sequestrano 300mila euro a un 50enne condannato per mafia. Nei giorni scorsi, la Guardia di finanza di Verona ha proceduto al sequestro di somme di denaro e beni per un valore di oltre 293 mila euro nei riguardi di un pregiudicato residente nella provincia scaligera.
I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo – emesso dal Gip del Tribunale di Verona su richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di un 50 enne di origini siciliane, già condannato a un anno e otto mesi di reclusione per il reato di estorsione.
L’uomo è finito nel mirino delle Fiamme Gialle poiché non aveva provveduto a comunicare al competente Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, come imposto dalla normativa antimafia, le variazioni patrimoniali che lo avevano interessato nel decennio successivo alla condanna.
La normativa.
L’attuale normativa impone, infatti, alle persone condannate con sentenza definitiva per taluni reati di particolare gravità – tra cui rientrano quelli per i quali l’uomo è stato condannato dal Tribunale di Catania con sentenza definitiva del 2014 – l’obbligo di comunicare al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del luogo di dimora abituale, per dieci anni ed entro trenta giorni dal fatto, tutte le variazioni nella entità e nella composizione del patrimonio, concernenti elementi di valore non inferiore a 10.329,14 euro. Allo stesso modo, entro il 31 gennaio di ciascun anno, gli stessi soggetti sono altresì tenuti a comunicare le variazioni intervenute nell’anno precedente, quando concernono complessivamente elementi di valore non inferiore ad euro 10.329,14.
La mancata osservanza di tale obbligo di comunicazione è sanzionata penalmente con la reclusione da due a sei anni e la multa da 10.329 a 20.658 euro, nonché con la confisca dei beni ovvero di somme di denaro per un valore equivalente.
Il 50enne è stato quindi segnalato alla locale Autorità Giudiziaria dal momento che il medesimo risultava aver compravenduto autovetture e possedere un conto corrente in territorio estero (Romania) verso il quale effettuava operazioni di bonifico, senza provvedere alle prescritte comunicazioni delle variazioni patrimoniali.