La tragica fine di Manuel Tripargoletti, ucciso dal treno a Mestre.
Piena estate e tanta voglia di divertirsi. Il portafoglio che si svuota e la necessità di prelevare dei contanti. Queste sono le circostanze in cui due ragazzi, Manuel Tripargoletti, 25 anni, originario della provincia di Cosenza e residente a Legnago, appena laureato in scienze motorie con un futuro da insegnante e Alessandro Sorze, 23 anni, residente a Bevilacqua, sono stati investiti dall’ultimo treno proveniente da Trieste e diretto a Venezia Santa Lucia nella notte fra sabato e domenica, a Mestre. Manuel non ce l’ha fatta, mentre Alessandro è stato colpito di striscio.
Un attimo di distrazione.
I due ragazzi condividevano un appartamento in via Servi Di Maria a Mestre e sabato erano usciti per fare quello che ogni giovane d’estate fa: divertirsi. Hanno trascorso la serata in un locale di Marghera quando, poco dopo mezzanotte, avevano necessità di prelevare dei contanti e si sono recati al bancomat vicino al Parco scientifico Vega. I due ragazzi però, invece del sottopassaggio apposito, distante solo 150 metri, hanno deciso di attraversare i binari, forse convinti di poterlo fare in sicurezza. Un attimo di distrazione, una chiacchierata che prendendosi tutta la loro concentrazione non gli ha fatto notare il sopraggiungere del treno. Manuel è stato colpito in pieno mentre Alessandro di striscio, ferendosi leggermente. Il macchinista ha tentato una frenata disperata, ma inutilmente. Così, una serata di divertimento si è conclusa in tragedia.
Le ricerche dei vigili del fuoco.
Scattato l’allarme, vigili del fuoco, accorsi dalla locale sede, hanno iniziato subito le ricerche della persona investita, mentre il ferito era stabilizzato dal personale sanitario del Suem. Alessandro Sorze è stato posizionato su una barella e portato fuori dal sedime ferroviario, facendo passare la portantina sopra l’ingresso di servizio del cancello di via Paccagnella ostruito da un’auto. Altro personale dei vigili del fuoco rinvenivano intanto il corpo di Manuel, sbalzato tra il muro ferroviario e una canaletta di cemento. Il medico ha solo potuto constatare la morte del giovane.
Il corpo di Manuel è stato ora portato alle celle mortuarie su disposizione del magistrato e la polizia ferroviaria ha provveduto a contattare i familiari dei ragazzi. Un operaio che dorme nella palazzina del cantiere della stazione ha dichiarato che molto spesso i ragazzi attraversano i binari nonostante la presenza del sottopassaggio che, anche se sottoposto a dei lavori di miglioria, è percorribile.
Alessandro, sebbene senza ferite fisiche, dovrà pensare ora alle cure psicologiche causate dal trauma di aver visto il suo amico e coinquilino perdere la vita. Per questo non si esclude che gli verrà fornito supporto psicologico.