Condannati i vertici per il crack Banca Popolare di Vicenza.
La sentenza è arrivata nel pomeriggio di oggi. I vertici della Banca Popolare di Vicenza sono stati condannati dal tribunale della città berica per il crack dell’istituto di credito, che aveva bruciato i risparmi di molti anche a Verona e provincia.
L’ex presidente di Bpvi, Gianni Zonin, è stato condannato a 6 anni e 6 mesi (la richiesta della pubblica accusa era di 10 anni). Pena di 6 anni e 3 mesi a Emanuele Giustini, 6 anni ad Andrea Piazzetta e Paolo Marin. Assolti, invece, Massimiliano Pellegrini e Giuseppe Zigliotto. I sei erano imputati per aggiotaggio, falso in prospetto e ostacolo alla Vigilanza. Sono stati confiscati 963 milioni di euro.
Dopo 115 sedute e quasi due anni di dibattimento, e a cinque anni e mezzo di distanza dall’inizio delle indagini, che erano scattate nel settembre del 2015 dopo il blitz della Guardia di Finanza nella sede della Popolare di Vicenza, è arrivato quindi a conclusione uno dei processi più discussi degli ultimi anni. E’ la prima sentenza sul crack delle banche venete, in attesa che si concluda l’inchiesta su Veneto Banca.
Quello che si aspettano adesso i risparmiatori sono soprattutto i risarcimenti da parte del Fondo indennizzo Risparmiatori, possibilmente senza ulteriori lungaggini.