Terremoto nell’alto Garda, arrestata sindaca di Riva e altre otto persone: perquisizioni della Guardia di finanza anche a Verona.
Un’operazione congiunta di carabinieri e Guardia di finanza ha scosso l’Alto Garda, portando all’arresto di nove persone tra cui un sindaco, imprenditori di rilievo e professionisti. Perquisizioni sono state fatte anche a Verona. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Trento, getta luce su un presunto sistema di corruzione e speculazione edilizia che coinvolge politica e imprenditoria locale.
Tra gli arrestati figurano nomi di spicco come la sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi, della Lega. Complessivamente sono 77 le persone indagate, inclusi 11 amministratori pubblici, 20 dirigenti e funzionari di enti locali e società partecipate, membri delle forze dell’ordine, imprenditori e professionisti.
Le accuse e l’indagine.
Le indagini hanno ipotizzato l’esistenza di una sorta di gruppo affaristico in grado di influenzare e controllare le principali iniziative della pubblica amministrazione, soprattutto nel settore della speculazione edilizia in Trentino- Alto Adige/Sud Südtirol. Gli imprenditori coinvolti si sarebbero resi disponibili a finanziare le campagne elettorali di amministratori pubblici, ottenendo poi agevolazioni, procedure semplificate e concessioni per iniziative immobiliari.
Le accuse contestate includono: associazione per delinquere, turbativa d’asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, oltre a diversi reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione, induzione indebita, rivelazione di segreti d’ufficio e omissione di atti d’ufficio, nonché violazioni delle norme tributarie legate all’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Le perquisizioni.
Sono state effettuate più di 100 perquisizioni nei confronti di altre persone sottoposte ad indagine, società ed enti pubblici territoriali nelle province di Trento, Bolzano, Brescia, Milano, Pavia, Roma e Verona nonché all’estero attraverso i canali di cooperazione giudiziaria internazionale.