Centenario assassinio Matteotti, Zaia: “Eroe veneto, difese la libertà contro il fascismo”

Il presidente del Veneto Luca Zaia nel centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti: “Un eroe veneto che difese la libertà”.

“Matteotti, un veneto eroe che all’alba di una dittatura liberticida ha pagato tragicamente con la vita la visione di quale dramma attendeva il Paese. La sua morte è stata il prezzo della scelta di difendere la libertà e del coraggio della denuncia quando per molti era già più rassicurante allinearsi con il più forte. La sua vita e ancora di più la morte che ha subito rimangono un esempio di dirittura morale senza esitazioni e un modello per chi è chiamato a rappresentare i cittadini e operare in difesa delle Istituzioni. È nel pieno dei lavori parlamentari, infatti, dal seggio della Camera a cui era stato eletto dalla volontà popolare, che si è assunto la responsabilità e il rischio di denunciare le illegalità, le violenze e gli arbitri del fascismo”.

“Un onore per la comunità veneta”.

Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda la morte del deputato socialista Giacomo Matteotti del cui omicidio da parte dello squadrismo fascista quest’anno, nei prossimi giorni, ricorre il centenario. “Un secolo fa, in questi giorni, si consumavano ore di tensione che, il 10 giugno, sarebbero culminate barbaramente nel rapimento e l’assassinio di Giacomo Matteotti da parte di un gruppo di squadristi – prosegue il Governatore -. La sua salma sarebbe stata ritrovata soltanto il 16 agosto e rientrata a Fratta Polesine, paese di origine, nei giorni successivi”.

“Le commemorazioni di questi giorni confermano come per la comunità veneta è un onore di fronte alla storia aver dato al Paese una figura di tanto rilievo e conservarne la tomba e la casa di famiglia. Due angoli della nostra regione dove le pietre sono memoria e invito alla riflessione per comprendere il valore di vivere in una società libera e democratica in cui le libertà civili sono garantite e trovano il loro fondamento nella Costituzione. Un valore che è tale perché è stato pagato con la vita da persone di cui il parlamentare rodigino è uno dei più alti rappresentanti; un riferimento assoluto per la nostra democrazia”

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