Citrobacter a Verona, indagini chiuse.
Le indagini preliminari della Procura di Verona su lesioni e decessi di neonati all’Ospedale della donna e del bambino a causa dell’infezione da Citrobacter, che si sono verificate tra il 2018 e il 2020, sono state chiuse con lo stralcio di gran parte delle persone offese. Secondo quanto riportato dall’Ansa, le ipotesi di reato comprendono omicidio colposo, lesioni colpose gravi e gravissime nell’ambito sanitario.
Tra le persone coinvolte figurano Paolo Biban, ex direttore della Pediatria, Francesco Cobello, ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria, Chiara Bovo, ex direttore sanitario, Giovanna Ghirlanda, direttore medico ospedaliero, Evelina Tacconelli, direttore di Malattie infettive, Giuliana Lo Cascio, ex direttore di microbiologia e Stefano Tardivo, risk manager dell’azienda ospedaliera.
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Le denunce erano state presentate dai genitori di quattro neonati morti, un centinaio di contagiati e nove rimasti disabili. In seguito a una consulenza affidata dalla Procura. Ma solo due sono i casi per cui gli operatori sanitari sarebbero imputabili, ovvero quelli rientranti nella cosiddetta “fase tardiva” della diffusione del batterio nella terapia intensiva neonatale e pediatrica dell’ospedale, tra il 22 febbraio e il 30 maggio 2020.