L’ex patron del Chievo Luca Campedelli chiede un maxi risarcimento alla Figc.
Luca Campedelli, ex proprietario di Chievo e Paluani, ha chiesto un maxi risarcimento di 140 milioni di euro alla Figc (Federazione Italiana Giuoco Calcio) e al suo presidente, Gabriele Gravina. Nel mirino di Campedelli, secondo quanto riporta Il Gazzettino, ci sarebbe anche Sergio Pellissier, colpevole a suo avviso di aver fondato la squadra di calcio “Clivense” (inizialmente chiamata Chievo 2021), che gareggia quest’anno nel campionato di Serie D, usurpando il marchio “Chievo”.
Il contenzioso legale è stato avviato presso il Tribunale delle Imprese di Venezia, ed è stato stabilito dalla Corte di Cassazione che debba procedere in due filoni distinti. La parte che coinvolge la Figc e Gravina è di competenza del Tar, con alta probabilità che il Tar del Lazio ne sia giurisdizione competente. La presunta violazione della proprietà del marchio da parte di Pellissier, invece, è oggetto di causa presso il Tribunale delle Imprese, e il processo continuerà a Venezia.
Campedelli al Tribunale di Venezia avrebbe chiesto di proibire l’utilizzo dei segni “F.C. Chievo Verona 2021 A.S.D.”, “Chievo 2021”, “Chievo”, “F.C. Clivense”, “Clivense”, del simbolo e di “qualsiasi altro segno distintivo contenente le parole Chievo e/o Clivense e/o la diga del Chievo”.
Il fallimento del Chievo risale al 2021, quando la Covisov (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche) ha respinto la richiesta di Campedelli di estendere ulteriormente i termini per i pagamenti delle imposte Iva non versate negli anni precedenti. Questo ha portato al rilascio dei giocatori, comportando un “danno” stimato in circa 140 milioni di euro. Quelli ora richiesti da Campedelli come risarcimento.