Non si placano le polemiche a Verona dopo lo striscione della Curva Sud.
Non si placano le polemiche dopo lo striscione con le coordinate della città di Napoli esposto ieri, domenica, nei pressi dello stadio Bentegodi e firmato Curva Sud. La condanna è stata unanime: dalle massime istituzioni del Paese ai vertici del calcio, tutti uniti nel coro di indignazione, al quale si è unito anche il governatore del Veneto Luca Zaia: “E’ indegno e non c’entra nulla col tifo o col calcio lo striscione di sedicenti tifosi veronesi apparso poco prima della partita Hellas Verona-Napoli- è il commento di Zaia -. C’è da vergognarsi a lanciare simili messaggi, altro che goliardia. Però la città di Verona non è quello striscione, anzi…”.
Sulla questione interviene anche il sindaco Federico Sboarina: “Gli sfottò tra le tifoserie sono sempre esistiti, ma oggi lo striscione esposto non ha il sapore della goliardia perché tira in ballo una tragedia su cui non si può scherzare. Tanto più a Verona, dove l’accoglienza, la solidarietà e il cuore dei veronesi sono stati grandi. Allo stesso tempo però rispedisco con decisione al mittente le solite e stucchevoli accuse rivolte a Verona”.
Uno che con il calcio c’entra parecchio è il candidato sindaco del centrosinistra alle prossime amministrative, Damiano Tommasi: “Lo sport è e deve rimanere baluardo di pace e solidarietà. L’Hellas Verona non appartiene a chi calpesta le basi della convivenza civile. Verona e i veronesi sono stanchi di doversi scusare per un’assurda minoranza. Verona non è uno striscione”, scrive Tommasi.
E nel frattempo Gabriella Peluso, dirigente nazionale per le politiche per il Sud di Fratelli d’Italia, che ieri era arrivata addirittura a chiedere la retrocessione in B per il Verona, fa marcia indietro e si scusa: “Mi scuso con Verona e coi veronesi. Ero arrabbiata per il gravissimo striscione. Il mio sfogo di forte critica andava rivolto solo agli autori dello striscione, e non certamente alla squadra del Verona e alla stragrande maggioranza dei tifosi e dei veronesi che non c’entrano nulla”.
Cosa rischia l’Hellas.
Quanto a possibili sanzioni per la società Hellas Verona, che aveva immediatamente preso le distanze dallo striscione, la Procura della Figc non può intervenire dal momento che lo striscione incriminato è “apparso in una strada dove non si può applicare il codice di giustizia sportiva per eventuali sanzioni perchè lontana dalle pertinenze dello stadio”. Viceversa, gli ispettori della Procura della Federcalcio avrebbero invece sentito e segnalato cori razzisti dei tifosi del Verona durante la partita disputata contro il Napoli allo stadio Bentegodi.