Intervento della Guardia costiera del Garda.
Bufera di vento sul Garda, canoisti in acqua salvati dalla Guardia costiera. Una improvvisa bufera di vento sul Garda ha sorpreso i partecipanti a una manifestazione remiera che si svolgeva domenica tra i comuni di Toscolano Maderno e San Felice del Benaco. Il peggioramento delle condizioni meteo, per l’incrementarsi del vento di “vinessa” proveniente da Est, faceva aumentare il moto ondoso soprattutto fuori dal Golfo di Salò.
La Guardia costiera del Garda, prontamente intervenuta, notava alcuni canoisti in acqua, probabilmente capovoltisi per le onde ormai alte e che non riuscivano più a risalire sulle loro unità. Il mezzo di soccorso della Guardia costiera si metteva quindi all’opera tra l’Isola del Garda e la costa compresa tra Toscolano Maderno e Gardone Riviera, con il recupero di sette canoisti ormai in acqua, tutti portati a bordo del mezzo in cinque distinti interventi e trasportati poi nel porto di partenza.
Stante il peggiorare delle condizioni meteo lacuali e il numero elevato di unità presenti alla manifestazione remiera, i responsabili dell’organizzazione sospendevano la gara e impiegavano, sotto il coordinamento del mezzo nautico della Guardia costiera, le unità d’appoggio alla regata ad eseguire una verifica del rientro di tutte le unità partecipanti e che non vi fossero dispersi.
Dopo oltre tre ore di attività di ricerca l’unità della Guardia costiera riusciva a portare soccorso a sette persone, recuperate dall’acqua e ad altre 18 che erano a bordo di 10 natanti partecipanti alla remiera, assistiti fino all’arrivo in porto, o sulle vicine spiagge dove non riuscivano a rientrare in porto per il moto ondoso avverso.
Turisti in difficoltà.
Quasi contemporaneamente due turisti stranieri, a bordo della loro unità da diporto, erano rimasti alla deriva a centro lago ad oltre 3 km dalla costa. In questo caso è stato richiesto l’aiuto dei vigili del fuoco di Bardolino, che, sotto il coordinamento della Guardia costiera di Salò, hanno prontamente raggiunto i due diportisti, sincerandosi delle loro condizioni di salute e rimorchiando l’unità da diporto in panne fino al sorgitore di Garda.