Bonus patente per diventare autista di autobus: iniziativa di Confcommercio Verona.
Un bonus patente “raddoppiato” per diventare autista di autobus a Verona. Mancano autisti per mezzi di linea, bus turistici e scuola bus, almeno 150 tra Verona e provincia, e Confcommercio, insieme alla Cooperativa Autoscuole Bus-Car lancia un’iniziativa per invogliare i giovani a scegliere questa professione.
Come? Attraverso un accordo tra imprese del settore e autoscuole veronesi che si traduce in una facilitazione del reperimento dei profili e una copertura dei costi a favore dei candidati che porteranno a termine con successo il conseguimento della patente.
Da pochi giorni è entrato in vigore il bonus patente dedicato ai giovani fino ai 35 anni che desiderano ottenere la patente di guida dei mezzi pesanti per lavorare nel settore dell’autotrasporto: si tratta di un voucher per un valore massimo di 2.500 euro utilizzabile a copertura delle spese sostenute per i corsi e gli esami. Le autoscuole che vogliono aderire potranno farlo attraverso la relativa piattaforma che sarà attiva dal 6 febbraio, mentre gli utenti potranno fare richiesta dal 13 febbraio.
Il bonus patente – definito “buono patente autotrasporto” – è un contributo erogato sotto forma di rimborso pari all’80% della spesa sostenuta per conseguire la patente e l’abilitazione alla guida professionale (CQC), fino appunto ad un massimo di 2.500 euro. È rivolto a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni che vogliono diventare autisti e autotrasportatori di professione e può esser utilizzato per le spese sostenute dal primo luglio 2022 fino al 31 dicembre 2026.
Ma l’accordo in chiave veronese tra Confcommercio e Bus-Car va oltre e prevede che le imprese di autobus (bus turistici e scuolabus) aderenti a Confcommercio possano integrare la spesa necessaria per il conseguimento di patente D e CQC (carta di qualificazione del conducente) al candidato ritenuto idoneo alle esigenze aziendali, in misura diversa a seconda dell’utilizzo del bonus patente o meno, fino al 50% della spesa.
Il corso di qualificazione.
“Gli autisti non si trovano – commenta Paolo Bellorio, presidente della Sezione Trasporto Bus Ncc di Confcommercio Verona – il ricambio generazionale è difficile, perché tanti non vogliono cimentarsi in questa attività a causa degli orari e dei turni. Ma soprattutto, la normativa vigente è penalizzante: è possibile conseguire la patente D ad una età di 21 anni se contestualmente si consegue la CQC (carta di qualificazione del conducente) frequentando però un corso di 280 ore di cui 17 sono di guida. Questo comporta una notevole spesa economica e di tempi. All’età di 24 anni invece per conseguire la CQC basta frequentare un corso di 140 ore di cui 8.5 di guide.
E’ nostra intenzione chiedere alle istituzioni l’opportunità di conseguire la patente di categoria D all’età di 21 anni frequentando un corso di qualificazione CQC di 140 ore (accelerato). Tale richiesta nasce dalla necessità di intercettare giovani per formarli all’attività di autista ad una età che non li abbia già dirottati verso altri lavori“.
E finora le aziende veronesi come fanno? “Stiamo andando avanti con personale che se pur raggiunta la pensione è disponibile ancora a dare il suo contributo fin dove possibile”, dice Bellorio.
Benedetto Martorana è il presidente del Consorzio Bus Car che raggruppa un’ottantina delle autoscuole veronesi. “Quello di autista – dice – è un lavoro sicuro e ora il conseguimento della patente diventa a costo quasi zero grazie al bonus patente e all’iniziativa che abbiamo lanciato a livello locale. E’ previsto infatti un rimborso dell’80% da parte dello Stato, fino a 2.500 euro mentre per il restante 20% potrà intervenire l’azienda, cui le autoscuole garantiranno un prezzo di favore per il conseguimento della patente. Ci vogliono 6 mesi per raggiungere l’obiettivo. Se non viene raggiunto lo Stato non paga. Per questo il candidato avrà un contratto di cauzione, ma se consegue l’obiettivo tutto gli viene rimborsato”.