Un bambino veronese di sei anni è caduto dalla seggiovia della ski area Le Melette di Gallio, nel vicentino.
Un bambino veronese di sei anni è stato coinvolto in un incidente domenica scorsa presso la ski area Le Melette di Gallio, nell’altopiano vicentino dei Sette Comuni, precipitando dalla seggiovia. Il piccolo, originario di San Bonifacio, è caduto da circa sette metri di altezza dalla seggiovia Busafondo-Ongaro. Subendo lesioni alle gambe e al bacino che hanno richiesto un intervento chirurgico. Fortunatamente, al momento non è in pericolo di vita e le sue condizioni sono migliorate rispetto a quanto inizialmente temuto dai soccorritori.
Il bambino stava partecipando a un corso collettivo di sci condotto da tre maestri, insieme a un gruppo numeroso di altri bambini. Alcuni di loro erano stati affidati a persone più grandi per essere accompagnati sulla seggiovia e si sarebbero riuniti con i maestri una volta giunti in cima.
Cosa è successo.
Poco dopo la partenza della seggiovia, il piccolo è scivolato nel vuoto a una quarantina di metri dalla stazione di valle. Un ragazzo che era con lui è riuscito a prenderlo, evitando che finisse sulle rocce sottostanti. Ma poco dopo, a una ventina di metri dalla stazione, ha perso la presa, causando la caduta del bambino sulla strada che collega Gallio alla stazione sciistica.
Il bambino è stato trasportato in elicottero all’ospedale pediatrico di Vicenza, dove ha trascorso la notte in terapia intensiva pediatrica ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico per fratture a un femore e al bacino. Le indagini dei carabinieri di Asiago sono in corso per accertare eventuali responsabilità legate all’incidente. È stata identificata la persona che si trovava sulla seggiovia con il bambino, un ragazzo di 16 anni residente a Vicenza. Sarà interrogato nei prossimi giorni per chiarire la dinamica dell’accaduto.
I punti da chiarire.
Un aspetto ancora da chiarire riguarda la sbarra di contenimento della seggiovia, sulla quale il bambino stava salendo. Secondo un testimone, la sbarra sarebbe stata abbassata solo dopo la caduta. La scuola di sci coinvolta non ha rilasciato dichiarazioni in attesa degli sviluppi delle indagini. Tra le questioni aperte, vi è anche l’assenza di una rete di protezione tra l’impianto, di proprietà comunale, e la strada.