Verona, le indagini dei carabinieri sulla baby gang che rapinava in centro.
Sono proseguite senza sosta le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Verona principale, in ordine a due episodi occorsi lo scorso gennaio in pieno centro città. In quel mese le pattuglie dei militari dell’Arma erano accorse prima in piazza Bra, dove un gruppetto di minori aveva avvicinato, circondato e colpito al volto un coetaneo, per provare a rubargli (senza successo) borsello e iPhone, e poi presso l’Arco dei Gavi, laddove, proprio con le stesse modalità, altri giovanissimi avevano circondato un coetaneo minacciandolo con un coltello per avere la bicicletta che stava conducendo e il giubbino che indossava. Anche in quel caso, non erano mancati calci e pugni per “convincere” la vittima a consegnare quanto in suo possesso.
Allarme baby gang a Verona, identificati 299 minorenni: la mappa delle zone calde.
I due episodi, che agli occhi dei più erano apparsi distinti, ma che l’esperienza degli investigatori già riconduceva ad un’unica matrice, sono stati oggetto di analisi e studio da parte dei carabinieri della stazione di Verona principale, che da quel 14 gennaio ha lavorato senza sosta per dare un volto e un nome a tutti i ragazzi coinvolti nelle rapine.
Ebbene, ieri sono state eseguite due misure cautelari, con collocamento in comunità, nei confronti di altri due minori protagonisti di quei violenti episodi (altri due erano già stati individuati, sempre dai militari della stazione di Verona Principale, e collocati in comunità a metà febbraio): i giovanissimi, nati ad Isola della Scala uno nel 2004 ed uno nel 2006, sono stati tradotti presso due diverse comunità, a Vigasio e a Nogarole Rocca, ove dovranno permanere senza possibilità di lasciare il luogo di detenzione, se non su autorizzazione dell’autorità giudiziaria.