Aziende agricole nel mirino della finanza, tre quarti dei lavoratori “irregolari”

Aziende agricole controllate dalla Guardia di finanza tra Bolzano e Veneto: il 75% dei braccianti impiegato in modo irregolare.

Aziende agricole nel mirino della finanza tra Bolzano e Veneto: un’indagine congiunta condotta dalla Guardia di Finanza di Egna, in collaborazione con gli ispettori dell’Inps, ha fatto emergere un ampio sistema di sfruttamento del lavoro nero e irregolare nel settore agricolo. L’operazione, convenzionalmente denominata “Turione”, ha portato alla luce gravi violazioni in sei aziende attive tra la provincia di Bolzano e il Veneto, specializzate nella raccolta di ortaggi.

Sotto la lente delle Fiamme Gialle sono finite circa 700 posizioni lavorative, con un quadro allarmante: oltre il 75% dei braccianti risultava impiegato in modo irregolare. In molti casi, sebbene formalmente assunti, i lavoratori svolgevano un numero di ore superiore rispetto a quanto indicato in busta paga. Le ore eccedenti venivano pagate in contanti “fuori busta”, permettendo ai datori di lavoro di ridurre il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.

Non solo. Le ispezioni hanno fatto emergere l’impiego di 21 lavoratori completamente “in nero”, ovvero senza alcun contratto e senza la dovuta comunicazione agli uffici della Direzione Provinciale del Lavoro. Il danno complessivo stimato ammonta a circa 700 mila euro in contributi non versati, mentre le sanzioni comminate superano gli 84 mila euro.

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