I tifosi partenopei avevano preso d’assalto il bar prima della gara del 2017 tra Chievo Verona e Napoli.
“Assolti tutti i 31 tifosi napoletani imputati di vari reati. Sono esterrefatto, come i tanti veronesi che ricordano quanto accaduto quella domenica pomeriggio. Leggeremo le motivazioni della sentenza, certo è che ci deve essere un responsabile di quell’assalto”. Commenta così il sindaco di Verona, Federico Sboarina, la notizia giunta in merito ai fatti di quattro anni fa.
Era il 6 novembre del 2017, prima della gara di serie A Chievo-Napoli, quando diversi tifosi partenopei avevano preso d’assalto il bar “Oro Bianco” in corso Cavour. A distanza di anni la sentenza emessa dal giudice monocratico Alessia Silvi di Verona: tutti i 31 tifosi assolti, nonostante rispondessero, tra l’altro, di danneggiamento e di violenza privata dall’uso delle armi.
L’istruttoria si è basata sui tabulati e sulle localizzazioni dei cellulari oltre che dai video forniti da taxisti e bar. Gli inquirenti, che hanno chiesto pene fino a tre anni di reclusione per i recidivi, ritenevano che il bar, di proprietà di Alan Ceruti, fosse stato oggetto di un assalto organizzato dal gruppo ultrà NISS (Niente Incontri Solo Scontri). Il caso finì anche in Parlamento con una interrogazione rivolta al ministro degli Interni dell’epoca Marco Minniti.
Al commento del sindaco Sboarina, si è aggiunto anche quello dell’assessore all’Edilizia sportiva Andrea Bassi: “Erano una trentina quel giorno. Tifosi napoletani (ma potevano essere pure genoani, il discorso non è quello) a Verona in trasferta per assistere alla partita Chievo-Napoli – scrive Bassi sul proprio profilo facebook -. Ma, visto che c’erano, per puro spirito di sfida e di profondo odio, hanno pensato bene di cambiare direzione assaltando un presunto bar covo dei tifosi dell’Hellas, dove in realtà ne erano presenti solo un paio assieme però a tanti altri veronesi che col calcio non c’entravano nulla. Unitamente ai loro bambini e e alle loro famiglie. La tragedia non si consumò solo perché le vetrine del bar ressero ma il terrore nelle menti degli avventori del bar rimane intatto. Un gesto da infami che più infami non si può. Ora leggere che questi delinquenti sono stati TUTTI ASSOLTI dal giudice, fa prudere le mani, fa rabbrividire ed incazzare di brutto. Da cittadino ma anche e soprattutto da amministratore”.
“Amministratore veronese – continua Bassi – che, gomito a gomito con tutti gli altri organi di sicurezza pubblica, hanno fatto e fanno ogni santo giorno sforzi immani per tenere controllati i violenti e a disincentivare i più facinorosi dal mettere in atto certi comportamenti. Perché per un domenica di follia non vale davvero la pena di prendersi un DASPO o peggio rovinarsi la vita. Queste sentenze però annientano anni di sforzi: sono un’ISTIGAZIONE A DELINQUERE, un “fai pure, distruggi tutto, metti a fuoco una città, che tanto poi salterà un giudice che troverà fuori un comme di una qualche legge o una scusa qualsiasi per assolverti”. E sono pure un insulto agli inquirenti che hanno lavorato mesi e mesi tra mille difficoltà per individuare i responsabili. E poi non lamentatevi cari giudici e cari soloni che scrivete le paginate sulle curve violente e sul dilagare di certi comportamenti, se li vedrete sempre di più….”