Il piccolo Ayan, 6 anni, ha avuto un arresto cardiaco mentre era in piscina: è stato salvato dal sangue freddo di due poliziotti fuori servizio.
Ha un arresto cardiaco in piscina, a soli sei anni, e a salvarlo ci pensano due agenti di polizia. Lui, il piccolo, si chiama Ayan Paolo e ha sei anni. E’ stato salvato ieri mattina, giovedì 27, da Domenica e Antonio: due poliziotti delle Volanti della Questura di Verona che, liberi dal servizio, si sono trovati “al posto giusto nel momento giusto” e hanno evitato una tragedia.
I due agenti di polizia erano a bordo piscina quando hanno sentito le urla di alcuni bagnanti che si erano accalcati sulla sponda opposta chiedendo disperatamente aiuto. Appena hanno visto, da lontano, un bambino tra le braccia di un gruppo di persone, Domenica e Antonio hanno capito che non c’era da perdere neanche un minuto: si sono precipitati nel punto esatto in cui si trovavano e, dopo essersi qualificati come appartenenti alla Polizia di Stato, con sangue freddo, hanno preso in mano la situazione.
Quando si sono trovati davanti a lui, Ayan era steso supino a bordo vasca, in stato di incoscienza, con le labbra cianotiche e gli occhi all’ingiù: aveva bevuto troppa acqua e non riusciva a respirare. Ma il destino ha voluto che, nel giorno di riposo settimanale del primo turno delle Volanti, in quella struttura si siano trovati proprio Domenica e Antonio che, qualche settimana prima, avevano ultimato il corso – organizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Soccorritori – per conseguire la certificazione di operatore BLD-S e l’abilitazione all’utilizzo del defibrillatore per il primo soccorso.
Il salvataggio a bordo vasca.
Con sangue freddo, i giovanissimi poliziotti hanno immediatamente effettuato la manovra “GAS” (acronimo di “Guardare, ascoltare, sentire”): dopo aver avvicinato l’orecchio al suo naso e alla sua bocca, cercando di osservarne i movimenti del torace e di captare la pressione dell’aria delle sue guance, hanno capito che era in stato di arresto cardiaco.
A quel punto si sono coordinati e, dopo essersi confrontati in pochi istanti, si sono divisi: mentre l’assistente bagnanti allertava il 118 e Domenica incominciava le prime manovre del massaggio cardiaco, Antonio si è guardato intorno alla ricerca di un defibrillatore.
Dopo averlo recuperato in uno stallo accanto ai servizi igienici, è accorso in aiuto della collega. I minuti immediatamente successivi sono stati concitati: solo alla dodicesima compressione, Ayan ha incominciato ad espellere acqua riprendendo lentamente a respirare. Quando finalmente ha aperto gli occhi, accanto allo sguardo impaurito dei genitori, a sorridergli c’erano Domenica e Antonio, che gli sono rimasti accanto fino a quando è intervenuto il personale medico che lo ha portato al pronto soccorso.
A poche ore di distanza dall’episodio che li ha fatti incontrare, Domenica e Antonio sono andati a trovare Ayan in ospedale dove, accolti a braccia aperte dallo sguardo questa volta rassicurato dei suoi genitori, lo hanno sorpreso con “la cassetta degli attrezzi del poliziotto”: in foto, accanto al piccolo eroe, come c’è scritto sulla maglietta che indossa, ci sono i suoi due amici poliziotti accompagnati dal funzionario, Edoardo, orgoglioso del loro lavoro di squadra.