Incendio al salumificio Coati di Arbizzano, pompieri ancora al lavoro. La famiglia: “Ripartiremo”.
I vigili del fuoco prevedono che l’incendio del salumificio Coati a Parona e Arbizzano durerà almeno altri due giorni, forse tre. Alla fine, quello che resterà sarà solo un cumulo di macerie e cenere. Ieri, venerdì, i vigili del fuoco di Verona, Venezia, Caldiero e Bardolino hanno lavorato senza sosta, anche con l’ausilio di un elicottero. C’erano molti focolai ancora attivi in alcuni capannoni irraggiungibili. La struttura era a rischio crollo e i pompieri non potevano entrare a causa del pericolo.
Il fumo intenso ha reso difficile per il drone dei pompieri riprendere la situazione, ma un elicottero ha gettato l’acqua dall’alto, raccolta anche dall’Adige. I vigili del fuoco hanno anche scongiurato il rischio potenzialmente pericoloso di mille chili di ammoniaca. L’obiettivo è arrivare a individuare la causa del devastante incendio.
I vertici dell’azienda intanto assicurano che il salumificio Fratelli Coati sta lavorando per riprendere la produzione il prima possibile. Rassicurazioni arrivano anche per i dipendenti e i partner. L’amministratore delegato, Beatrice Coati, ha espresso il suo ringraziamento per il supporto dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine, nonché per la solidarietà mostrata da amici, fornitori e clienti.
“Il primo pensiero per il lavoratore all’ospedale”.
“Siamo ancora provati da quanto successo – recita la nota ufficiale dell’azienda -. Il nostro primo pensiero va al lavoratore che si trova in ospedale: con apprensione, come tutti, siamo in attesa di notizie sulle sue condizioni di salute. Con sollievo siamo in grado di comunicare che tutti gli altri 300 dipendenti presenti sono stati evacuati secondo le procedure previste e non ci sono stati altri feriti. Siamo anche al lavoro per capire le cause dell’incendio. In questo senso, riponiamo piena fiducia negli accertamenti che le autorità competenti stanno eseguendo in queste ore”.
“Un doveroso ringraziamento va ai Vigili del Fuoco e alle forze dell’ordine che in queste ore ci hanno dato supporto. A tutti i dipendenti e collaboratori che si sono attivati spontaneamente per dare continuità al lavoro, a tutte le persone – amici, fornitori e clienti – che ci hanno testimoniato la loro solidarietà e ci hanno sostenuto in questi momenti difficili. Il nostro imperativo è ripartire il prima possibile per salvaguardare il valore che la nostra famiglia ha costruito da generazioni e i posti di lavoro sul territorio. Stiamo vagliando le soluzioni più idonee e veloci per riattivare al più presto la produzione. Siamo di fronte ad una sfida senza precedenti per la nostra azienda, ma siamo determinati a ripartire senza esitazioni appena possibile, più forti di prima”.
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Il salumificio, che da quattro generazioni produce salumi di alta qualità come prosciutti cotti, pancette, speck, salami e altri prodotti gastronomici, stava attraversando un periodo di crescita. Lo scorso dicembre, il salame Milano di Coati è stato tra i 41 salumi eccellenti che si sono aggiudicati cinque spilli nella Guida Salumi d’Italia 2023. L’azienda ha un fatturato di 150 milioni di euro e conta più di 270 dipendenti. Oltre allo stabilimento ad Arbizzano, che è stato colpito dalle fiamme, l’azienda ha un polo produttivo a Marano di Valpolicella che copre 35.000 metri quadrati di superficie e produce oltre 55.000 prosciutti a settimana.
Beatrice Coati è decisa a ripartire al più presto per proteggere il valore dell’azienda e i posti di lavoro. Anche i sindacati sono impegnati a mettere in sicurezza i lavoratori e le loro famiglie, ma l’obiettivo comune è riprendere la produzione il prima possibile. L’azienda ha nel frattempo comunicato l’avvio delle procedure di richiesta di cassa integrazione, un istituto indispensabile per mettere in sicurezza nell’immediato i redditi delle famiglie dei lavoratori.