L’avvertimento di Coldiretti: stop alla raccolta indiscriminata di castagne e marroni nei castagneti privati.
Stop alla raccolta indiscriminata di castagne e marroni nei castagneti privati: è questo l’avvertimento dei castanicoltori veronesi di Coldiretti che dicono basta a chi fa incetta di frutti nei loro boschi senza autorizzazione.
Dalla Lessinia, nelle zone di San Mauro di Saline e Roverè Veronese fino al Baldo come a San Zeno di Montagna il problema è comune e si verifica ogni anno, ma in particolare nell’ultimo fine settimana a causa del bel tempo che ha favorito le passeggiate nei boschi. E se raccogliere direttamente castagne e marroni rappresenta un divertimento per bambini e adulti, per gli agricoltori si trasforma in un danno economico proprio nel periodo clou della produzione e della vendita. Le castagne e i marroni non hanno quindi pace, diventando ogni anno preda non solo dei cinghiali, che rovinano le produzioni con danni fino al 40%, ma anche degli escursionisti.
“Non possiamo delimitare i nostri appezzamenti nei boschi – spiega Laura Dalla Riva, presidente Coldiretti di Roverè Veronese – ma è evidente che i castagneti sono di proprietà privata, vengono coltivati e curati con interventi per facilitare la raccolta dei ricci che cadono al momento della maturazione. Purtroppo, troviamo persone che, senza chiedere il permesso, raccolgono i nostri prodotti che sono per noi rappresentano una fonte di reddito”. “Per i marroni di San Mauro di Saline è un’annata positiva con un raccolto stimato sui mille quintali – aggiunge Della Riva -. Chi vuole acquistarli può farlo direttamente dai produttori, ai mercati a km zero o durante la tradizionale festa oppure, se proprio vuole raccoglierli, attendere la metà di novembre quando il grosso della produzione è terminato e su preventiva autorizzazione della proprietà”.
Anche il presidente del Consorzio del Marrone di San Zeno Dop nonché presidente Coldiretti zonale evidenzia: “Gli amanti delle castagne, spesso, si dedicano alla raccolta abusiva dei frutti in terreni di cui non conoscono i conduttori recando un danno a chi lavora per sostenere una produzione tipica del territorio. Le persone devono informarsi se ci sono zone in cui è consentito raccogliere le castagne, come a San Zeno di montagna, e non sentirsi libere di sottrarre i frutti nei castagneti privati”.