Preoccupa il livello mai così basso dell’acqua del lago di Garda.
Il livello dell’acqua del lago di Garda preoccupa AssonoloGarda, l’associazione aderente a Confcommercio Verona che rappresenta le imprese del settore nautico e balneare attive da Peschiera a Malcesine. “Condividiamo e rilanciamo la preoccupazione delle istituzioni locali e della Comunità del Garda perché un lago così basso rischia seriamente di mettere a repentaglio l‘inizio delle attività legate al trasporto e al noleggio delle imbarcazioni”, sottolinea la presidente Ilenia Mosele.
“Situazione unica nel suo genere”.
Nei giorni scorsi Filippo Gavazzoni, assessore del Comune di Peschiera e vice presidente dell’ente interregionale con sede a Salò ha detto che “se entro metà aprile, prima della stagione irrigua, il lago non riuscirà ad attestarsi almeno a +90/100 sopra lo zero idrometrico di Peschiera potremmo essere costretti a fare i conti con ulteriori difficoltà rispetto a quelle riscontrate nell’ultimo anno solare”.
“Il livello oggi è ben lontano da quel dato – aggiunge Mosele – lunedì 23 gennaio registrava +48 centimetri con un’uscita d’acqua dalla diga di Salionze di 14 metri cubi al secondo. Un trend molto distante dal 2021, quando nello stesso periodo il Garda risultava +104 con uno scarico di 15 metri cubi al secondo mentre nel 2020 era a +124. Il mix di siccità e temperature ben sopra la media sta purtroppo determinando una situazione unica nel suo genere, che potrebbe avere ripercussioni pesantissime sulla nostre imprese e la nostra economia”.
“Stagione turistica a rischio”.
“Mai come oggi – aggiunge il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena – è fondamentale porre massima attenzione nella gestione idrica del Lago di Garda tenendo conto della sua straordinaria rilevanza per il turismo: un lago con poca acqua, un lago con la qualità dell’acqua compromessa da temperature troppo elevate, avrebbe effetti catastrofici sull’attrattività di uno dei Distretti più importanti per il turismo capace di richiamare 27 milioni di presenze, oltre 10 milioni solo sulla sponda veronese“.
“Urgono strategie tese alla massima tutela dello specchio lacustre e al risparmio idrico, perché l’aumento medio delle temperature non è un fenomeno passeggero e dovremo farci i conti nel breve e nel medio-lungo periodo”, conclude Arena.