L’accusa del Pd in Regione: “In Veneto troppi furbetti dei vaccini”.
Troppi furbetti dei vaccini in Veneto. L’accusa arriva dal gruppo del Partito democratico in consiglio regionale. “I dubbi avanzati da Draghi sulle priorità stabilite dalle Regioni nelle vaccinazioni non possono cadere nel vuoto. Come abbiamo detto più volte servono indicazioni certe e una regia unica regionale per evitare che le singole Ulss vadano in ordine sparso, come è accaduto finora. Anche in Veneto balza agli occhi un dato che fa riflettere: sulla base del report del Governo, aggiornato a stamani, i vaccinati inseriti nella categoria ‘Altro’ nella nostra regione, sono ben 322mila contro 348mila over 80 che sono i soggetti a cui dare la priorità assoluta, come da Piano nazionale”.
“Chi sono questi ‘Altro’, come sono stati selezionati, considerando anche le polemiche sul fatto che le persone fragili non riescono a prenotarsi sul portale? Non capiamo come mai ci sia una differenza così minima, appena 26mila persone, tra le due categorie. In Lombardia, per esempio, sono rispettivamente 152mila e 717mila, in Emilia Romagna 190mila e 388mila”. È quanto affermano in una nota i consiglieri regionali del Partito democratico con il presidente Giacomo Possamai e i colleghi Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis.
“In Veneto – osservano i consiglieri – l’incidenza della categoria ‘Altro’ sul totale dei vaccinati è del 29,41 per cento, quarta in Italia, la media nazionale è del 19,35 per cento, preceduta solo da Sicilia con il 33,98 per cento Campania e Valle d’Aosta entrambe con 30,82 per cento. In Toscana la percentuale è del 22,67 per cento, nel Lazio del 19,74 per cento, in Emilia Romagna del 18,86 per cento fino a scendere al 9,43 per cento del Piemonte e l’8 per cento della Lombardia”.
“È uno scenario grave, specialmente in un periodo di penuria di vaccini. Un tema delicato su cui si sta muovendo anche la magistratura. Indipendentemente da eventuali reati è doveroso fare chiarezza. Nelle scorse settimane in Veneto, sono scoppiate polemiche perché in alcune Ulss sono stati vaccinati ‘riservisti’ convocati all’ultimo momento tramite il passaparola, senza seguire una lista di priorità basata su età o fragilità. E questo è inaccettabile: persone vulnerabili non possono essere scavalcate dall’amico dell’amico”.
“Crediamo sia utile formare liste ufficiali di ‘riservisti’. Questo rafforza il punto di partenza: l’assenza di indicazioni chiare e univoche da parte della Regione genera confusione. Abbiamo presentato un’interrogazione – concludono Possami, Bigon, Camani, Montanariello, Zanoni e Zottis – per sapere se la Giunta ha effettuato controlli in tal senso e quali sono i risultati. Alla luce dell’intervento del presidente del Consiglio Draghi, rinnoviamo questa richiesta con maggior forza: sulla campagna vaccinale non devono esserci ombre”.
La risposta del governatore Luca Zaia è arrivata nel corso del punto stampa di oggi: “Facciamo fare una relazione su questo. Dobbiamo essere chiari. Ci sono caregiver, accompagnatori, detenuti. Ma in Veneto non ci sono furbetti”.