Verona, rapinato dopo aver prelevato al bancomat.
Aveva prelevato dallo sportello del bancomat, dopodiché si era fermato in un bar poco lontano dall’istituto di credito dove aveva effettuato l’operazione; terminata la consumazione, si era allontanato e, qualche centinaio di metri più in là, mentre percorreva piazzale Maestri del Commercio, si era visto accerchiare da cinque giovani malintenzionati. Sotto la minaccia del taglierino che uno di questi teneva in mano, era stato afferrato alle spalle e derubato del portafoglio. Aveva provato a chiedere la restituzione del denaro sottratto, che nel frattempo i suoi rapinatori si erano spartiti, ma sortendo solo l’effetto di attirare su di sé ulteriori intimidazioni.
A quel punto, conscio del fatto che non sarebbe riuscito, solo, a rientrare in possesso dei suoi soldi, aveva chiamato la polizia. E’ la vicenda in cui, nella notte tra venerdì e sabato, si è trovato coinvolto un trentaduenne di origine brasiliana. La sua segnalazione, pervenuta alla Questura di Verona immediatamente dopo l’episodio, ha consentito agli agenti delle Volanti di individuare immediatamente quattro dei giovani descritti, intercettati mentre stavano scappando a piedi dal luogo in cui si trovava la vittima.
I ragazzi, tutti di età compresa tra i 19 e i 28 anni, sono stati arrestati con l’accusa di rapina aggravata in concorso. Gli accertamenti effettuati in seguito, presso gli Uffici di Lungadige Galtarossa, hanno consentito non solo di rinvenire il denaro sottratto, ma anche di sequestrare un taglierino e un coltellino svizzero: strumenti, questi ultimi, che uno dei giovani teneva in tasca e che sono costati allo stesso anche una denuncia per porto di armi od oggetti atti ad offendere.
Al medesimo ragazzo è stato, inoltre, contestato il fatto di aver fornito ai poliziotti dichiarazioni false in merito alla sua identità: nello specifico, il giovane, che al momento dell’arresto era sprovvisto di documenti, ha tentato di far credere di essere un minorenne. Lo stesso, tuttavia, già nel dicembre dello scorso anno era stato sottoposto, per le medesime ragioni, all’esame osseo con il quale era stato accertato che non poteva avere meno di 19 anni.
L’attività investigativa svolta ha, tra l’altro, fatto emergere che uno dei giovani finiti in manette era già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G.. Al termine degli accertamenti, i quattro ragazzi sono stati messi a disposizione dell’autorità giudiziaria e accompagnati presso la Casa circondariale di Montorio dove, questa mattina, il giudice, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere per tutti e quattro.