Era un controllo ordinario su strada, ma gli agenti e il sistema Giano hanno permesso di smascherare un prestanome, con 246 veicoli intestati e 180 mila euro tra tasse e sanzioni non pagate.
L’uomo, un nigeriano di 51 anni, è stato denunciato per truffa e falsa dichiarazione a pubblico ufficiale. Interrogato, ha confessato di aver messo a disposizione i suoi dati e i documenti ad amici e connazionali per l’acquisto di veicoli, alcuni dei quali probabilmente già espatriati. Mezzi che, dall’esperienza delle Forze dell’Ordine, spesso vengono utilizzati per furti, rapine o trasporto di droga, in quanto i conducenti sono così difficilmente identificabili.
Tutto è iniziato quando una pattuglia della Polizia locale ha fermato una macchina per regolari verifiche. Patente e documenti. Il mezzo è risultato con assicurazione e revisione regolari, ma il conducente non era il proprietario dell’auto e non sapeva spiegare agli agenti il legame con l’intestatario. Sono scattati così ulteriori accertamenti, in collaborazione con i Carabinieri di Milano e il Tribunale di Verona. Ne è uscita una lista di ben 246 tra macchine, autocarri, autobus e persino rimorchi, tutti acquistati dallo stesso cittadino nigeriano nell’arco degli ultimi due anni con regolare partita Iva da autosalone. E quindi agevolazioni su Iva e passaggi di proprietà. Un prestanome dissimulato a regola d’arte. Dai dati è emerso, infatti, che la concessionaria aveva sede niente meno che in un appartamento di un condominio di una cittadina toscana, mentre il nigeriano risultava residente in provincia di Verona. Ma non solo. Per il Fisco il proprietario delle auto era nullatenente. Si calcola quindi che non abbia versato allo Stato tasse per 165 mila euro circa. Al Comune di Verona, invece, deve 14 mila euro di sanzioni per velocità eccessiva, sosta non autorizzata e ingresso in Ztl, multe mai pagate in quanto raccomandate e pec tornavano sempre al mittente.
L’uomo, interrogato negli uffici del Laboratorio Analisi Documentale, ha ammesso di non sapere dove siano i veicoli e chi li conduce, ma di aver solo prestato copie dei documenti. Sempre in modo confusionario, ha ipotizzato che alcune auto siano già state inviate in Nigeria, tramite nave. Per l’uomo è scattato il blocco anagrafico che gli impedirà in futuro di vendere o acquistare veicoli. Per i mezzi, invece, è stata richiesta la radiazione d’ufficio, in modo che se intercettati dalle Forze dell’Ordine vengano immediatamente bloccati.
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