Allo spinosauro mancano le zampe anteriori: Cristiano Dal Sasso tornerà a scavare in Marocco, l’annuncio al parco Natura Viva.
Il più grande dinosauro predatore mai conosciuto non sarebbe il T-rex, bensì lo Spinosauro: la scoperta è stata fatta da un team di paleontologi italiani guidato da Cristiano Dal Sasso, che nel 2008 rinvenne nel deserto del Sahara i primi resti fossili e ora, in occasione del 30esimo anniversario del film “Jurassic Park”, al parco Natura Viva presenta il suo libro “I dinosauri spiegati a mio figlio” e annuncia il ritorno in Marocco per terminare lo scavo, al quale manca l’importante tassello delle zampe anteriori.
“Spinosaurus misurava circa 15 metri e superava Tirannosaurus rex di circa 3 metri. Ma dobbiamo tornare a scavare perché al suo scheletro, dopo quella prima campagna di scavo in cui rinvenimmo le prime due vertebre della schiena con le caratteristiche spine allungate e dopo le successive, mancano ancora le zampe anteriori”, afferma Dal Sasso. Un annuncio avvenuto all’ombra della prima ricostruzione al mondo di questo gigante del cretaceo, ospitata all’Extinction park del parco zoologico sul lago di Garda e realizzata seguendo le indicazioni scientifiche acquisite da Dal Sasso e dai suoi collaboratori, tra i quali Simone Maganuco.
“Del più completo scheletro di spinosauro esistente non abbiamo ancora estratto tutte le ossa e abbiamo ancora informazioni da raccogliere su quello che è l’unico dinosauro conosciuto a presentare degli inequivocabili adattamenti alla vita semi-acquatica. Il suo scavo, nella difficoltà della calura del deserto del Sahara, ci ha regalato molti brividi, quasi per ogni osso che saltava fuori dalla sabbia, ancora intatto, dopo 100 milioni di anni. Non finivano mai, abbiamo recuperato lo scheletro più completo che si conosca al mondo. Le scoperte sono per definizione imprevedibili ma la paleontologia deve andare avanti. Dobbiamo tornare”.