“Bertucce, vittime dei selfie”: al via la campagna per fermare il traffico illegale.
I keeper del Parco Natura Viva di Bussolengo lanciano un importante appello ai turisti: non fate selfie con le bertucce. Questa pratica, apparentemente innocua, nasconde una realtà crudele.
In Marocco e Algeria, i cuccioli di bertuccia vengono strappati alle loro madri, vestiti con abiti tradizionali e incatenati per attirare i turisti nei mercati. Nessuno sa esattamente quanti esemplari vengano catturati ogni anno, ma secondo i dati della Cites, la bertuccia è il mammifero più sequestrato nell’Unione Europea, rappresentando il 25% delle confische totali.
Anche in Italia ci sono storie di traffico illegale: un esempio è Catrina, una bertuccia trovata dentro un trasportino per gatti alla fermata dell’autobus a Milano e affidata al Parco Natura Viva nel 2004.
Perché i selfie con le bertucce sono un problema.
- Ogni cucciolo può essere venduto per centinaia o migliaia di euro sul mercato nero.
- I piccoli sottratti alla natura non possono più tornare liberi e spesso vivono in condizioni terribili.
- Scattare e condividere queste foto sui social incoraggia il commercio illegale e mette a rischio la sopravvivenza della specie.
Una specie in pericolo.
Le bertucce sono a rischio estinzione: in natura ne restano solo 8.000-10.000 esemplari, con una diminuzione del 50% negli ultimi decenni. Per proteggerle, il Parco Natura Viva aderisce alla campagna internazionale “Just Say No!”, invitando i turisti a non contribuire a questa crudeltà.
Anche la comunità scientifica si unisce all’appello. Caterina Spiezio, responsabile della ricerca al Parco Natura Viva, sottolinea che “nessuna specie dovrebbe essere sfruttata per foto o spettacoli“.