Cangurina orfana salvata a Verona grazie a un marsupio in pile e al latte senza lattosio.
È fuori pericolo la piccola cangurina salvata dallo staff del Parco Natura Viva di Verona dopo il decesso della sua mamma nel febbraio scorso. Iniziava appena a mettere la testa fuori dal marsupio, pesava poco più di un chilo e la sua sopravvivenza è stata appesa a un filo per molte settimane. Sin da quando è stato necessario somministrarle il primo biberon, senza che fosse possibile reperire un latte specifico per questa specie e ottimale per la sua fase di sviluppo.
Eppure, dopo cinque mesi di marsupio artificiale e cure esclusive di giorno e di notte, all’inizio di questa settimana è stato finalmente possibile riunirla al resto del gruppo, che l’ha accettata senza riserve. Fondamentale la fase di ambientazione e socializzazione preliminare, sotto il continuo monitoraggio dello staff. Ha fatto poi il resto la presenza di un piccolo canguro suo coetaneo, che la cerca molto.
“Cangurina, così abbiamo voluto chiamarla – spiega Camillo Sandri, direttore zoologico e medico veterinario del Parco Natura Viva di Bussolengo – rimane ancora un po’ sottopeso ma si sta ormai avvicinando ai cinque chili ed è in gran forma. Da un mese circa mangia anche il pasto degli adulti ma siamo riusciti a tenerla in vita durante le prime difficili settimane grazie a un latte particolare di crescita destinato ai bambini a partire da un anno, privo di lattosio“.
“E a un marsupio artificiale realizzato con la felpa di pile del keeper che l’ha recuperata, che lei ha riconosciuto nel tempo e dal quale inizialmente usciva solo per i suoi bisogni”. Oggi, dopo quattro settimane utili a socializzare in sicurezza in un grande recinto interno al suo reparto, vive giorno e notte con il gruppo di canguri grigi che aveva lasciato cinque mesi fa. E lo staff torna per somministrarle ancora tre biberon di latte al giorno, che presto scenderanno a due.