Bussolengo, disturba i clienti di un bar: arrestata una 40enne.
Nella serata di ieri, mercoledì 7 luglio, i carabinieri di Bussolengo hanno arrestato A.L., una quarantenne di nazionalità rumena domiciliata a Bussolengo, per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. In particolare, poco prima delle 20 di ieri sera, la Centrale operativa di Peschiera del Garda, inviava la pattuglia di Bussolengo presso un bar del centro delle stessa cittadina, poiché il gestore dell’esercizio ne aveva chiesto l’intervento per far si che una cliente venisse allontanata.
Secondo il titolare del bar, infatti la cliente con le sue intemperanze, stava disturbando in modo insistente gli altri avventori. Raggiunto il bar, i militari venivano informati dall’esercente che la donna si era allontanata senza pagare e che la stessa aveva infastidito alcuni clienti i quali, per questo motivo, avevano preferito andare via.
La stessa donna, però, di li a poco tornava nel bar dirigendosi alla cassa, dove aggrediva verbalmente il personale con frasi offensive, gettando provocatoriamente i soldi sul bancone. I militari, che avevano assistito ai fatti, la invitavano a mantenere la calma e ad esibire i propri documenti per essere identificata. La donna si mostrava prima incurante della richiesta dei carabinieri, che peraltro le veniva rivolta in più occasioni, e successivamente rivolgendosi aggressivamente verso questi ultimi.
Dopo un ulteriore invito a mantenere la calma, la donna tentava di guadagnare l’uscita dell’esercizio passando tra i due carabinieri e, nel momento in cui lo faceva, prima li strattonava e poi provava, senza successo, a colpirli con il capo e con dei pugni. A quel punto i due militari la immobilizzavano e una volta riusciti a farla salire a bordo dell’autovettura di servizio, la conducevano nei loro uffici per procedere alle operazioni di identificazione e arresto che risultavano ben difficili da eseguire, a causa del suo comportamento violento, aggressivo e provocatorio. Inoltre, la donna non era nuova a questo tipo comportamenti, difatti, la stessa risultava gravata da diversi precedenti della stessa specie.
Dei fatti veniva informato il Pm di turno presso la Procura della Repubblica di Verona il quale disponeva che la donna venisse accompagnata presso il suo domicilio, sottoponendola agli arresti domiciliari, in attesa del giudizio con rito direttissimo, fissato per la mattinata odierna. Dopo la convalida dell’arresto, il giudice accoglieva “i termini a difesa” chiesti dal legale della donna, rinviando l’udienza a altra data. Quest’ultima veniva rimessa in libertà, senza l’applicazione di alcuna misura cautelare.