I pazienti oncologici di Legnago proseguiranno l’iter riabilitativo nel nuovo ambulatorio fisiatrico all’ospedale San Biagio di Bovolone.
All’ospedale San Biagio di Bovolone, lunedì 13 marzo sarà inaugurato all’interno dell’UOC di riabilitazione un nuovo ambulatorio fisiatrico dedicato ai pazienti oncologici: un percorso terapeutico nato dalla collaborazione con l’UOC di oncologia dell’ospedale Mater Salutis di Legnago, infatti, vedrà la presa in carico dei pazienti stabilizzati che, dopo valutazione fisiatrica, proseguiranno l’iter riabilitativo a Bovolone, Legnago e Nogara.
I pazienti verranno seguiti da specialisti fisiatri che prepareranno percorsi riabilitativi mirati, per poi proseguire, sotto la guida dei fisioterapisti della UOC di riabilitazione, con sessioni rivolte a migliorare le performance motorie e a fronteggiare la “fatigue”, ossia la stanchezza fisica e mentale.
“Nel congratularmi per l’iniziativa portata avanti dalle responsabili e dai colleghi delle Unità operative di Riabilitazione e di Oncologia”, commenta il direttore generale dell’azienda Ulss 9 scaligera, Pietro Girardi, “questa apertura ben rappresenta l’attenzione posta dalla direzione alle esigenze e i bisogni cittadini, in particolare quelli più fragili”.
Nuovi trattamenti per offrire una migliore qualità di vita ai pazienti.
Nel corso del 2022 in Italia sono state circa 391mila le nuove diagnosi di tumore, 14mila in più rispetto all’anno precedente. Nel 2022, presso l’UOC di oncologia di Legnago, sono stati effettuati 900 accessi e 3.700 trattamenti antiblastici. Il continuo aumento delle persone con diagnosi di patologia oncologica e i progressi scientifici in campo diagnostico-terapeutico, hanno aperto orizzonti sempre più ampi nel trattamento della malattia oncologica, orientato anche a consentire una migliore qualità di vita possibile.
La riabilitazione diventa così parte integrante del piano terapeutico dei malati, presso un ambulatorio fisiatrico in grado di offrire un programma diversificato e personalizzato. L’obiettivo è quello di limitare al minimo la disabilità fisica, il deficit funzionale, cognitivo o psicologico che spesso possono accompagnare la malattia e manifestarsi a seguito della malattia o delle terapie ad essa correlate.