Inaugurato a Bosco Chiesanuova “Luxino”, il museo etnografico dell’uomo e dell’ambiente.
Inaugurato a Bosco Chiesanuova “Luxino”, il nuovo museo etnografico dell’uomo e dell’ambiente. Chiuso da quattro anni, il nuovo museo è stato inaugurato sabato 23 dicembre, dal sindaco Claudio Melotti dopo una completa riqualificazione architettonica, tecnologica e di contenuto. L’edificio che ospita il museo fu costruito tra il 1850 e il 1852 per essere adibito a Municipio e scuola elementare, dove i bambini e le bambine del paese continuarono ad essere istruiti fino ai primi anni Sessanta.
Nel 1981, l’immobile venne rinnovato dall’architetto Libero Cecchini per adibirlo a Museo Etnografico. I lavori, bloccati dal Covid e lievitati nei costi, hanno coinvolto professionisti, imprese e artigiani locali, uffici comunali e decine di volontari e “amici del Museo” che vi hanno dedicato tempo, intelletto e forze. Un risultato finale che ha raccolto pareri entusiasti tra le circa 200 persone che lo hanno visitato dopo il taglio del nastro, frutto condiviso di un vero e proprio lavoro corale, come ha dichiarato il Sindaco del Comune di Bosco Chiesanuova, Claudio Melotti: “Questo è un museo di Comunità, nato nel dialogo, concepito per essere l’ambasciatore delle nostre radici. Uno scrigno che conserva e racconta le storie, le tradizioni e l’anima della nostra meravigliosa terra ma, al contempo, un ponte tra le generazioni, passate, presenti e future. Ringrazio profondamente tutte le persone che vi hanno contribuito”.
Luxino, il segreto del nome.
Il nome scelto per il museo, Luxino, rimanda agli antichi documenti, risalenti al IX secolo, nei quali gli alti pascoli si chiamavano appunto “Luxino”. Dal latino lux, luce, poiché, secondo una suggestiva ipotesi, chi saliva dalla pianura e dalle valli, dopo aver attraversato la buia foresta dei grandi faggi, sbucava infine nella luminosa radura degli alti pascoli. Situato nel cuore del paese, Luxino ospita, al piano terra, lo Iat, ufficio di accoglienza e informazione turistica, e una sala riservata a mostre e installazioni temporanee come “Ritorni: esplorazioni di terre d’origine”, dedicata all’emigrazione dalla Lessinia, visitabile gratuitamente sino al 6 gennaio 2024.
Gli altri piani del museo accompagnano i visitatori in un viaggio alla scoperta della cultura lessinica. E lo fanno attraverso sezioni ordinate cronologicamente, dalla preistoria al giorno d’oggi, una nuova sezione dedicata all’architettura della Lessinia e una alle migrazioni. Le sale accolgono una grande quantità di testimonianze della vita quotidiana, delle tradizioni, dei lavori che hanno plasmato questa terra per come è conosciuta oggi, frutto della donazione o del prestito di famiglie e privati cittadini. Rilevante anche il contributo offerto dai nuovi pannelli espositivi e dal materiale multimediale, fruibili anche in lingua inglese.
La commovente dedica all’ingresso del museo.
Commovente la dedica all’ingresso del museo, letta con evidente emozione dal sindaco Melotti prima del taglio del nastro: “Il museo è dedicato ai nostri vecchi, molti dei quali ormai senza nome e senza volto, che hanno plasmato questa terra per come è conosciuta oggi. E noi abbiamo il dovere di ricordare ai nostri figli che questa terra è il frutto delle loro sapienti mani. Ogni oggetto, ogni fotografia, ogni ricostruzione conservata in questo luogo è un tassello del puzzle che racconta chi siamo e da dove veniamo. La cultura è il cuore pulsante di una comunità e il nostro vuole battere forte, unire, rinsaldare il senso di appartenenza, ispirando il cammino delle generazioni future”.
Interventi al museo “Luxino” di Bosco costati 435mila euro.
In mattinata presentazione del progetto in Sala Olimpica. Con il sindaco anche Alessandra Albarelli, amministratrice di Bei Passi Srl, società del Comune di Bosco Chiesanuova. Che, tra le altre, si occupa della gestione del museo, dai professori Ugo Sauro e Nadia Massella, profondi conoscitori della storia della Lessinia.
I lavori di riqualificazione del museo etnografico hanno comportato un significativo investimento per il Comune: l’importo complessivo degli interventi è pari a 435mila euro. E hanno goduto di un finanziamento regionale per l’allestimento dell’inaugurazione e dei fondi messi a disposizione dal Gal Baldo-Lessinia con il PSL 2014-2022, presente alla riapertura con il presidente Ermanno Anselmi e il consigliere e sindaco di Sant’Anna d’Alfaedo, Raffaello Campostrini. Alla cerimonia, hanno preso parte anche il vicepresidente della Cassa Rurale Vallagarina, Carmelo Melotti, che ha sostenuto finanziariamente l’evento di inaugurazione, il presidente del Parco Naturale Regionale della Lessinia, Giuliano Menegazzi, la consigliera provinciale, Federica Losi e altri sindaci dei comuni limitrofi.