Vinitaly, inaugurata l’edizione della ripartenza.
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli hanno aperto ufficialmente l’edizione 54 di Vinitaly, tornato a Veronefiere dopo due anni di forzata chiusura. “Verona torna ad essere la capitale mondiale del vino, con Vinitaly che riapre le sue porte a visitatori e operatori dopo l’edizione del 2019. Una vetrina importante per il Veneto, che con i suoi 11 milioni e mezzo di ettolitri di vino prodotti, rimane anche la prima regione in Italia con il 36% delle esportazioni nazionali – ha subito esordito Zaia -. Una conferma importante che attesta la qualità dei vini veneti, una eccellenza della nostra terra che in questi anni ha saputo conquistare la fiducia anche dei clienti e dei mercati mondiali. Sono 150 i Paesi del mondo verso cui il Veneto ha esportato il suo vino e oltre metà del valore delle esportazioni ha riguardato Stati Uniti, Germania e Regno Unito, seguiti, a distanza, da Canada e Svizzera. Questo per comprendere il valore del vino nell’economia del Veneto, un prodotto che rappresenta circa un terzo circa dell’export agroalimentare veneto e il 3,5% di tutte le merci esportate”.
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“E’ l’edizione della ripresa, e per il Vinitaly – ha detto Patuanelli – è un’edizione che segue un 2021 incredibile: 7,1 miliardi di esportazioni con l’export agroalimentare che ha fatto tutti i record. Una filiera corta e che funziona, una grande eccellenza italiana. Però – avverte il ministro – non diamo per scontato ciò che abbiamo e non diamo per scontato che dobbiamo continuare a essere secondi per volume e per valore. Dobbiamo essere i primi in volume e in valore, superare la Francia e superare la Spagna”.
“Il mercato è libero, e io sono un incallito difensore del liberismo, ma c’è qualcuno che vuole mettere gli occhi sui nostri brand, sulle nostre aziende – ha poi aggiunto Zaia -. Lo ripeto, serve un ‘golden power’ per il vino, uno scudo per difendere le nostre imprese, le nostre eccellenze, la nostra tradizione”.