La soddisfazione del presidente di Coldiretti.
Il vino è salvo: il Parlamento Ue ha infatti eliminato i riferimenti al legame tra il consumo d’alcol e i tumori nel rapporto della commissione speciale Beca, che contiene alcune proposte per rafforzare la lotta al cancro in Europa. In particolare, il settore vitivinicolo contestava l’introduzione di un’etichetta per le bevande alcoliche sul modello di quanto avviene già occhi per le sigarette, ossia con delle avvertenze sui rischi per la salute.
Un timore che a Verona e in Veneto accomunava moltissimi produttori e addetti ai lavori, per un settore trainante dell’economia. La proposta di inserire il vino tra le sostanze potenzialmente cancerogene aveva attirato le ire anche del governatore Luca Zaia.
“C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro”, si legge, come riferisce Ansa, in uno degli emendamenti approvati. Dal testo è stato cancellato anche il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta, e introdotto l’invito a migliorare l’etichettatura delle bevande alcoliche con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol.
“Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c.”: è’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare per il lavoro di squadra i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone secondo l’analisi della Coldiretti.