Verona riparte con le regole fissate dal nuovo decreto.
Verona riparte. Con le nuove regole fissate dal decreto legge appena varato dal governo, nei prossimi giorni molte attività potranno infatti ricominciare a operare con maggiore libertà e anche con un più fiducia. In attesa della zona bianca, che salvo sorprese dovrebbe arrivare in Veneto il prossimo 7 giugno.
Il nuovo coprifuoco da oggi.
Da oggi, per esempio, entra in vigore il nuovo orario del coprifuoco, che slitta in avanti di un’ora: si potrà tornare a casa entro le 23, anziché le 22 come accaduto finora. Questo consentirà anche ai ristoranti che dispongono di posti all’esterno, ovvero gli unici autorizzati a lavorare “in presenza” attualmente, di potersi muovere con maggiore tranquillità: lo stesso vale, ovviamente, anche per i clienti, che potranno godere della cena senza essere costretti a controllare l’orologio ogni due minuti.
Insomma, un primo assaggio di (quasi) ritorno alla normalità in attesa del primo giugno, quando sarà possibile – a patto di essere in zona bianca o gialla, ma almeno su questo non dovrebbero esserci grossi dubbi – mangiare a pranzo e cena anche al chiuso nei locali.
La riapertura dei centri commerciali.
A tornare alla quasi normalità, poi, sono anche i centri commerciali. A partire da questo fine settimana, sabato 22 maggio, le strutture potranno restare aperte anche nei fine settimana. Finora, potevano farlo soltanto i negozi di prima necessità, come farmacie e alimentari: ora, invece, potranno alzare le serrande anche tutti gli altri. Un grande sospiro di sollievi per molti operatori, dato che ovviamente i volumi di affari nei weekend possono assicurare ben altri margini rispetto ai soli giorni feriali.
Il green pass.
Intanto ci sono novità anche per quel che riguarda il green pass: il testo del nuovo decreto, infatti, prevede che abbia validità di nove mesi “dalla data del completamento del ciclo vaccinale“. Ma attenzione: la certificazione “è rilasciata anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino e ha validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione”. Oltre al certificato vaccinale, sono considerati “green pass” anche il referto di un tampone antigenico rapido o molecolare negativo effettuato al massimo 48 ore prima e il referto dell’Asl che certifica la fine dell’infezione e quindi la guarigione dal coronavirus.