Verona, i numero sono da zona gialla.
Numeri alla mano, il Veneto avrebbe ad oggi già sforato i parametri della zona gialla. In altre parole, se non dovessero esserci variazioni, che sembrano invece certe, nel modo di determinare il passaggio di colore delle zone, da lunedì anche a Verona scatterebbe, inevitabilmente, la zona gialla, con tutto quello che ne consegue.
Nell’ultima settimana in Veneto si sono infatti sfiorati i 3.000 casi di contagio, compresi i 457 di ieri. Quindi, basterebbe un semplice calcolo per capire che la soglia dei 50 casi per 100mila abitanti, al momento ancora quella “utile” per il passaggio da zona bianca a gialla, è stata superata.
Green pass e zone a colori: cosa cambia a Verona con il nuovo decreto.
Già oggi però, con tutta probabilità, le regole dovrebbero cambiare con il nuovo decreto Covid che il governo licenzierà una volta appianate le distanze con le Regioni. Dando molta meno importanza al numero di nuovi positivi e molta più invece alla percentuale di occupazione degli ospedali, sia nelle aree non critiche che in terapia intensiva. E su quelli, almeno per ora, Verona e il Veneto sono abbastanza tranquilli.
Anche se Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, lancia l’allarme: “Se Governo e Regioni intendono abbandonare il parametro dei contagi – spiega Cartabellotta – servono soglie molto basse per gli indicatori ospedalieri: non oltre il 5% di occupazione da parte di pazienti Covid-19 per le terapie intensive e il 10% per i ricoveri in area medica per rimanere in zona bianca.
Se invece l’intenzione è quella di innalzare tali soglie, oltre ad accettare i rischi sopra descritti, bisogna mantenere tra i parametri di monitoraggio il numero dei casi per 100.000 abitanti, aumentando l’incidenza settimanale sopra i 50 casi per conservare la zona bianca e definendo un numero standard di tamponi per 100.000 abitanti per evitare comportamenti opportunistici”.