Vaccini e contagi in Veneto, i dati del rapporto Gimbe.
Vaccini in Veneto, per il rapporto Gimbe la Regione ha fallito il target di somministrazioni fissato dal commissario Figliuolo per la settimana 22-29 aprile. Peggio hanno fatto solo Piemonte, Lazio e Toscana, mentre sono 9 le Regioni che hanno superato gli obiettivi. Per il Veneto si tratta di uno scostamento dal target prefissato dei vaccini di quasi 30mila dosi. Stessa sorte per il Friuli Venezia Giulia, che non raggiunge il target per circa 20mila dosi.
Ultima chiamata per i 60enni in Veneto.
Al 5 maggio (aggiornamento ore 6.11), il 25,5% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino e il 10,9% ha completato il ciclo vaccinale, con modeste differenze regionali: dal 28,2% di vaccinati con almeno una dose della Liguria al 21,6% della Sicilia. Relativamente ai target fissati dal Commissario Figliuolo per la settimana 22-29 aprile emergono marcate differenze regionali: 9 Regioni hanno superato il target assegnato, mentre 12 sono rimaste sotto soglia. Il Veneto è fermo all’11,6 per cento di persone che hanno effettuato un ciclo completo di vaccinazioni, mentre il 26,4 per cento ha ricevuto almeno una dose.
I dati sui contagi.
Per quel che riguarda i contagi il rapporto Gimbe torna a mettere un po’ di sereno in Veneto, anche se a livello nazionale il virus “ricomincia a circolare” e l’Rt a crescere. Secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe, relativo alla settimana tra il 28 aprile e il 4 maggio i nuovi contagi sono infatti diminuiti del 20,9 per cento, mentre la scorsa settimana erano di poco aumentati rispetto ai sette giorni precedenti.
In miglioramento si conferma anche il dato sugli attualmente positivi ogni 100mila abitanti, ora a 431 (era a 468). I posti letto occupati negli ospedali veneti sono scesi al 15 per cento del totale (era il 17 sette giorni fa), il 15 per cento (erano il 18) anche le terapie intensive.
I numeri tornano a spaventare il Veneto: Rt a 0,95.
Su scala nazionale, il decremento di nuovi contagi è pari al 13,4 per cento (era il 7.7 la scorsa settimana). “Continua la lenta discesa dei nuovi casi settimanali – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – anche se s’intravedono precoci segnali di aumento della circolazione del virus”. Innanzitutto, il lieve incremento dell’Rt medio calcolato dall’Istituto Superiore di Sanità sui casi sintomatici che nel periodo 7-20 aprile è di 0,85 (range 0,80–0,91) rispetto a 0,81 (range 0,77-0,89) del periodo 31 marzo-13 aprile; in secondo luogo, come rilevato dall’ultimo bollettino dell’ISS, dalla prima metà di aprile la risalita dei nuovi casi nelle fasce 3-5 e 6-10 anni, verosimile conseguenza della ripresa delle attività scolastiche in presenza”.