Un veneto su tre ha concluso il ciclo vaccinale. Spaventa la variante delta.
Un veneto su tre ha concluso il ciclo vaccinale. A sostenerlo il settimanale rapporto Gimbe, secondo il quale il 31% dei veneti ha già avuto due dosi di vaccino, in linea con la media nazionale che è del 31,1%. In ulteriore miglioramento, nella settimana tra il 23 e il 29 giugno, anche tutti gli altri indicatori regionali, con i posti letto negli ospedali occupati all’1% sia per quel che riguarda i reparti che per le terapie intensive, mentre diminuisce di un altro 36,3% la variazione percentuale di nuovi casi.
Ma il vero problema, ora, è la variante delta, che rischia di mandare all’aria tutte le strategie: “Pur non conoscendo al momento l’esatta prevalenza della variante delta in Italia – spiega Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione Gimbe – la sua maggiore contagiosità e, soprattutto, la documentata limitata efficacia di una singola dose di vaccino richiedono una rivalutazione delle strategie vaccinali per minimizzarne l’impatto clinico e quello sui servizi sanitari”.
“Se per contrastare la diffusione della variante delta – aggiunge il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta – devono tornare in campo i servizi territoriali potenziando contact tracing, sequenziamento e screening alle frontiere, per limitare l’impatto della Covid-19 severa e delle ospedalizzazioni occorre accelerare la somministrazione della seconda dose negli over 60. A oggi dei 17.886.878 over 60, 2.384.966 (13,3%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino e 4.648.515 (26,0%) sono in attesa di completare il ciclo con la seconda dose: in tutto sono dunque oltre 7 milioni i soggetti over 60 parzialmente o totalmente esposti a rischio di malattia grave che non hanno adeguata copertura contro la variante”.