Superenalotto e Italia: introito miliardario che costa gioie e dolori

Gli italiani giocano e lo Stato vigila su di essi. Il controllo da parte delle autorità serve a garantire un sistema di gioco pulito e una maggiore consapevolezza per i giocatori. Allo stesso tempo, però, lo Stato ricava introiti notevoli da qualsiasi forma di gioco sia stata legalizzata: il Superenalotto non fa eccezione, confermandosi come uno degli intrattenimenti preferiti dagli italiani, nonché una fonte di finanziamento importante per le casse dello Stato.

I ricavi dello Stato

Le autorità statali sono tenute a vigilare sulla correttezza dei giochi e delle scommesse che si tengono sul territorio fisico e digitale italiano. Questo di certo vale per i portali come https://www.topbet.eu.com/, così come per uno dei giochi preferiti nel Paese: il Superenalotto. A ben vedere, infatti, lo Stato appare come uno dei maggiori “vincitori” al gioco, se si tiene conto che dietro la concessione lasciata agli esercenti, si nasconde la possibilità di effettuare una fruttuosa tassazione.

Il gioco del Superenalotto, gestito da Sisal dal 1997, rappresenta una miniera d’oro notevole per le casse statali, che hanno già incamerato, nel giro di questo ventennio, almeno 20 miliardi di euro. Una media che potrebbe assestarsi sul miliardo di euro di introiti annuali versati dalla società Sisal allo Stato, che deve alle autorità almeno il 28% degli incassi. Definire lo Stato Italiano come il vincitore più fortunato al Superenalotto non è poi così sbagliato, se si pensa alle basse possibilità di vittoria e alla costanza con cui, anno dopo anno, il fisco invece incamera il suo corrispettivo.

I dolori del gioco

Un mondo delicato come quello del gioco d’azzardo merita un’attenzione particolare da parte dello Stato. Le autorità sono infatti necessarie non soltanto per garantire un introito al fisco, ma anche per proteggere i giocatori. La diffidenza di diversi utenti verso alcuni sistemi di gioco trova infatti conferma nelle pratiche illegali condotte da certi esercenti, contro cui lo Stato combatte una battaglia continua. I casinò online illegali che mettono a disposizione dei giocatori meccanismi fraudolenti o poco trasparenti sono una realtà che lo Stato vuole e deve contrastare,

Guardando da vicino nuovamente il mondo del Superenalotto, anche qui sono emerse in passato critiche e perplessità. In primo luogo, le possibilità di vincita, realmente limitate, hanno da sempre generato il sospetto che il gioco potesse essere truccato. In realtà, le probabilità sono note e, per quanto il meccanismo di gioco non favorisca di certo il successo, la possibilità di indovinare l’iconico 6 al Superenalotto è pari a una su 600 milioni circa. Il 5+1 si assesta sulla probabilità di uno contro 100 milioni, e il 5 secco, infine, va su uno contro un milione.

Non sono passate inosservate anche le critiche agli aggiornamenti che il gioco ha cercato di implementare, per tenere viva l’attenzione di un pubblico in forte riduzione. Il passaggio all’estrazione computerizzata, che ha sostituito la diretta televisiva, ha alimentato le dicerie e i dubbi sul meccanismo di gioco. Questo, con il benestare dello Stato, in realtà è adesso affidato a un algoritmo perfettamente casuale, che genera i numeri vincenti senza manomissioni di alcun tipo.

Dall’altra parte, alcune estrazioni vincenti avvenute in tempi tutto sommato ravvicinati, e in una sola città, hanno alimentato le immancabili malelingue. Si deduce dunque il bisogno di una nuova sensibilizzazione del più vasto pubblico. Il gioco legale esiste e lo Stato lo difende a spada tratta. Ne trae di certo un beneficio fiscale, ma i giocatori hanno dalla loro parte la certezza di affidarsi a giochi perfettamente equi e casuali, senza manomissioni e trucchi di alcun tipo.

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