Dalla Cgil Verona l’allarme Spid: “Anziani in difficoltà”.
Doveva essere uno strumento di semplificazione, ma per troppi anziani diventa un ostacolo e una difficoltà in più: è Adriano Filice, segretario generale Spi Cgil Verona, a lanciare l’allarme Spid, il sistema pubblico identità digitale. “In questi mesi – recita una nota di Spi Cgil – molte pensionate e molti pensionati si sono presentati nelle nostre sedi per denunciare l’estrema difficoltà di portare a completamento le procedure di attivazione dello Spid”.
Un sistema che doveva semplificare le cose, e che invece le complicherebbe, a sentire Filice: “Procurarsi uno smartphone di relativamente recente generazione e un accesso ad internet rappresenta un costo non trascurabile per persone che vivono con la pensione integrata al minimo. Inoltre la comprensione delle terminologie tecniche come account, qrcode, captcha, url… e delle procedure informatiche quali ripristino e verifica password, autenticazione a due fattori ecc. sono lontane anni luce dalla vita quotidiana di molti anziani. Giocoforza, per molte anziane e anziani, in particolare per chi vive da solo e non può contare sull’aiuto di figli o dei parenti, questo percorso diventa un vero e proprio percorso ad ostacoli che molte volte porta alla rinuncia”.
Conclusioni? “Considerando che lo Spid è ormai indispensabile nei rapporti con la pubblica amministrazione, ci domandiamo se questo strumento sia stato pensato sapendo che c’è una fascia della popolazione con scarse conoscenze e abilità informatiche ed è pertanto impossibilitata ad ottenere con facilità queste credenziali. A chi servono “strade informatiche” sempre più veloci e sicure se poi vengono richiesti “mezzi” sempre più costosi e difficili da “guidare”?”