Primo caso di vaiolo delle scimmie a Verona.
E stato diagnosticato presso la Clinica delle Malattie Infettive dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata il primo caso di vaiolo delle scimmie di Verona, e i test sono stati in seguito confermati dal laboratorio dell’Ircss ospedale Sacro Cuore di Negrar.
Il paziente, viene fatto sapere, è attualmente stazionario presso il proprio domicilio in Lombardia e valutato periodicamente, tramite Telemedicina, dai medici infettivologi dell’Azienda ospedaliera di Verona, che in merito ha rilasciato una nota.
“Ritengo che questo caso non debba destare preoccupazione perché il sistema ospedaliero è in grado, anche grazie alla terribile esperienza della pandemia Covid, di rispondere rapidamente a questa tipologia di infezioni. Sono state inoltre inviate, come di consueto, le dovute segnalazioni alle autorità competenti regionali e nazionali”, afferma il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Callisto Bravi.
“E’ importante inoltre sottolineare – aggiunge Evelina Tacconelli, direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie Infettive – come per il vaiolo delle scimmie è già a disposizione un vaccino e una terapia per via orale. A marzo AIFA ha infatti approvato il tecorivimat, farmaco antivirale in compresse, con questa specifica indicazione. Non sono ancora disponibili linee guida specifiche, ma è verosimile che il trattamento venga inizialmente riservato a soggetti immunocompromessi o con patologie concomitanti gravi a rischio di una evoluzione del vaiolo grave”.