La mandria di gnu del parco Natura viva ha accolto 4 nuove nascite negli ultimi 30 giorni, con una nursery tutta al femminile a proteggerli.
Il parco Natura viva di Bussolengo ha dato il benvenuto a uno speciale quartetto di gnu: negli ultimi 30 giorni, infatti, quattro delle sei femmine ospitate nella pianura africana hanno dato alla luce un piccolo. E tra buoi dei Watussi, lichi del Nilo e orici dalle corna a sciabola, i quattro fratelli di padre hanno trovato un baby sitter inaspettato; si tratta di Malawi, una delle due giraffe, che spesso irrompe nella loro mandria per invitarli a correre e rincorrersi, in un gioco tra specie diverse discretamente tollerato dalle mamme gnu.
“Lo staff è sempre un po’ in apprensione”, spiega Camillo Sandri, medico veterinario e curatore zoologico del Parco Natura Viva, “perché non solo le mamme, ma tutte le femmine sono molto protettive nei confronti dei piccoli. E i quasi 5 metri di altezza di Malawi, soprattutto quando si getta nella mischia per innescare il gioco con piccoli che non raggiungono ancora il metro, potrebbero mettere in allarme qualunque genitore. Ma la sua eleganza gli permette di essere molto attento e di non esagerare mai in quanto ad irruenza”.
“I piccoli vengono protetti da tutte le femmine del gruppo”.
Oltre i momenti di gioco, i quattro nuovi nati trascorrono ancora molto tempo a succhiare il latte e riposare, sempre vicini e sotto gli occhi vigili degli adulti. Nonostante siano in grado di mettersi sulle zampe sin dai 6 minuti successivi al parto, il legame con la mamma è decisivo e si basa inizialmente sul riconoscimento olfattivo.
“Affinché l’imprinting vada a buon fine”, prosegue Sandri, “la mamma resta sempre vicino al suo piccolo. Che inizia sì a brucare già nel primo mese di vita, ma non verrà svezzato che intorno agli 8 mesi”.
A tutto il resto poi, pensa il gruppo. “Quello degli gnu è sistema sociale molto particolare”, precisa il curatore zoologico, “che prevede una nursery di femmine in grado di camuffare la prole, nascondendola all’interno di un cerchio composto dalle adulte. Non solo, ma la strategia adottata denominata “follower-calf” fa sì che il vitello segua sempre la mamma e che sia protetto da lei e dalle altre femmine.
Difatti, l’unico modo che hanno i predatori in natura per raggiungere i piccoli è quello di allontanarli da questa protezione tutta al femminile. Un sistema sociale che consente agli gnu di affrontare anche le grandi migrazioni, salvando la maggior parte dei giovani esemplari.” Intanto, nella pianura africana, tutta la stagione autunnale sarà sufficiente a rendere i nuovi arrivati pronti ad affrontare il freddo dell’inverno.