Visita al parco Natura Viva all’insegna di testuggini e pipistrelli: l’accordo tra Seychelles e Bussolengo per conservare la biodiversità.
Tartarughe e pipistrelli avvicinano i 7mila chilometri che separano l’Italia da uno degli arcipelaghi più belli del mondo. Alla presenza del ministro dell’agricoltura, del cambiamento climatico e dell’ambiente della repubblica delle Seychelles, Flavien Joubert, volato per l’occasione fino a Verona, il 2 luglio è stato firmato al parco Natura Viva di Bussolengo il nuovo accordo per la conservazione delle tartarughe giganti delle Seychelles e degli ultimi esemplari di pipistrello originario di quelle isole, dei quali si sa solo che siano rimasti a sopravvivere in poche unità dentro alcune grotte.
A partecipare al progetto testuggini anche la principessa Theodora von Liechtenstein in qualità di fondatrice dell’organizzazione di giovani Green teen team.
L’asse Italia-Seychelles.
Ad indicare la strada da percorrere insieme per i prossimi tre anni, 5.000 microchip già inviati da parte del parco Natura Viva, 3 lettori per eliminare il commercio illegale dei giovani esemplari e procedere ad un censimento di quelli presenti; 2 bilance per monitorarne lo stato di salute e 100 campioni biologici raccolti. Le isole dell’arcipelago sono circa 115, ma al centro dell’asse Italia-Seychelles ce n’è una: Curieuse, che l’accordo prevede di far diventare il centro di allevamento di riferimento delle testuggini giganti.
Una collaborazione all’insegna della biodiversità che va avanti già da 5 anni, quando la prima spedizione partì dal parco zoologico per capire se e come le diverse condizioni dell’ecosistema tra Mahè e Bussolengo potessero influire sulla salute delle tartarughe giganti. Da allora, grazie anche alla partecipazione dell’università di Bologna con il team della professoressa Paola Mattarelli e del prof. Paolo Trevisi, è stato pubblicato il primo articolo scientifico. Poi il secondo, che vede tra gli autori proprio il Ministro Joubert. Il quale conclude: “Abbiamo bisogno di unire le forze per ridurre la perdita di biodiversità. Abbiamo bisogno di fare ricerca e di trovare le risposte giuste per prendere le decisioni. Abbiamo bisogno di collaborare per raggiungere risultati migliori!”.