L’appello dei nonni del piccolo R.M.: il nipote si trova in Ucraina.
Un mese fa l’appello dei nonni del piccolo R.M., 5 anni, per riportare il nipote in Italia dall’Ucraina: “Rapito dalla mamma e portato in Ucraina, rivogliamo il nostro bambino”. Non lo vedono da anni, si sono rivolti anche al presidente Mattarella, pur di poterlo riabbracciare. Lui, il piccolo, ha cinque anni, e vive da più di quattro anni in Ucraina, nella Repubblica Popolare di Donetsk. Nel frattempo, mentre la guerra è esplosa e non dà tregua, il piccolo si troverebbe ancora lì, a Donetsk, nel cuore del conflitto. E’ quanto sostengono, una volta di più, i nonni del bimbo, che assieme a papà Simone, che vive a Caprino, lanciano un nuovo appello.
“Malgrado gli sforzi da noi intrapresi, con il supporto del Console Italiano S.E. Nicolaci, e da svariate istituzioni,
il bambino continua a trovarsi a Donetsk – sostengono nonni e papà del piccolo -. Purtroppo, si sono intensificati gli scontri armati tra esercito ucraino e forze filorusse. Il bambino è, di fatto, in costante pericolo di vita. Lunedì 14 marzo, un missile è caduto a meno di due chilometri dall’abitazione ove risiede”.
“Nostro nipote è un piccolo cittadino italiano – continuano -, intrappolato in una situazione assai difficile da risolvere. Simone, padre del bambino, è in contatto costante con persone buone, che abitano nello stesso quartiere di Donetsk e che hanno preso a cuore la questione: tali contatti confermano, purtroppo, che in questi ultimi giorni la città è costantemente sotto attacco e sottoposta a ripetuti bombardamenti – giorno e notte. La famiglia della madre ci liquida con un “va tutto bene”, quando invece le evidenze sono del tutto opposte”.
La situazione a Donetsk starebbe precipitando, a sentire i nonni del bimbo: “Si parla di imminente chiusura dell’acqua per la città. Gli ultimi combattimenti hanno determinato l’interruzione di elettricità e riscaldamento. Si ravvisano prime scarsità di generi alimentari. In tale disperata situazione, non ci è più possibile aiutare nostro nipote neanche a livello economico: per via del regime sanzionatorio imposto alla Federazione Russa, non ci è più consentito inviare denaro di sostegno”.