Medici di base a Verona, arrivano i rinforzi: ma restano sempre troppe le zone scoperte.
Allarme medici di base a Verona, i rinforzi non bastano: sono sempre troppe le zone scoperte. Per il bilancio 2023, l’Azienda Zero conferma 225 nuove assegnazioni per riempire i vuoti della medicina generale regionale. L’avviso di ottobre, per gli allievi dei primi tre anni del corso di specializzazione in medicina generale, ha portato 43 nuovi giovani medici nella provincia di Verona. Dieci del terzo anno, 15 del secondo e 18 del primo.
Purtroppo questo numero è ancora insufficiente per colmare le lacune esistenti. A fine settembre, le aree senza copertura in medicina generale erano 197, pari a circa il 30 per cento delle 705 zone del Veneto. Se tutto va bene, anche se l’elenco ufficiale delle aree senza copertura non è ancora pubblico, le zone di Verona dove manca il medico di base, dovrebbero ridursi a 156. Un numero che, comunque, rimane ancora molto alto.
Le assegnazioni delle zone carenti:
Tredici neo-medici sono stati destinati alle Circoscrizioni prima, seconda e terza di Verona, coprendo il vuoto di 26 posizioni di settembre. Rimane ancora scoperta da mesi la posizione a Parona, nonostante le pressanti richieste. Tre dottori sono stati assegnati all’area tra la sesta e settima Circoscrizione di Verona, San Martino Buon Albergo e Lavagno, dove erano 9 le posizioni non coperte.
Manca ancora un sostituto per il medico assente ancora dalla pandemia, a Porto San Pancrazio. Sei nuovi medici ridurranno le carenze nelle zone del lago e dell’entroterra gardesano, dove a settembre c’erano 23 posizioni vuote.
Sembra ci sia una soluzione per Bussolengo e Malcesine, dove ognuna aveva una posizione scoperta, così come per Sommacampagna con due. Sfortunatamente, non è ancora stata trovata una soluzione per Sona. Altri sei medici sono stati assegnati al sud-ovest veronese, con 25 posizioni scoperte. Sembra invece che la situazione a Villafranca sia in parte risolta, con 3 assegnazioni rispetto alle 3 non coperte.
Cinque nuovi medici sono destinati alla Valpolicella e alla Valdadige, a settembre con 7 posizioni vuote. Ma a Caprino Veronese e Dolcé rimane tutto irrisolto. Questo è solo un quadro generale delle principali urgenze. C’è poco spazio per l’ottimismo: la tendenza suggerisce che l’assunzione dei corsisti non è una soluzione duratura.
Ogni anno, il bando di dicembre, porta a una temporanea riduzione delle posizioni non coperte, ma queste tornano a salire a livelli ancora più alti dopo il primo bando dell’anno successivo destinato ai medici di ruolo. Verona quindi resta un’urgenza in costante crescita e senza soluzione. Il motivo è molto semplice: c’è carenza di medici.