Ulss 9, nei prossimi due anni in pensione cento medici di base.
Medici di base, è allarme Ulss 9: “In due anni cento pensionamenti”. E il piano della Regione Veneto per far fronte all’emergenza dei medici di base non convince le consigliere regionali del Partito democratico e componenti della commissione sociosanitaria Anna Maria Bigon e Francesca Zottis: “Con il piano di emergenza contro le carenze dei medici di famiglia annunciato per l’Ulss 9, siamo all’ennesimo provvedimento-tampone. Basti pensare che la Regione ne ha già fatti tre nell’ultimo anno, che si sono rivelati puntualmente insufficienti. A dimostrazione che queste misure non hanno alcuna efficacia, ma che servono invece investimenti cospicui e mirati“.
Ulss 9, cento medici di base in pensione: “Un buco gigantesco”.
“Per quanto riguarda l’Ulss 9″, sottolineano le consigliere, “sono molti i pensionamenti previsti a breve: 100 in due anni. E al contempo i medici che saranno formati dalla scuola di formazione non saranno sufficienti a coprire questo turn over. Alla base di questo buco gigantesco c’è una decennale ed errata programmazione regionale: basta considerare il fatto che il Veneto si colloca all’ultimo posto in Italia per numero di borse di formazione. La prima cosa da fare è dare subito un maggior supporto amministrativo ai medici, in modo da liberarli del carico burocratico che pesa per il 70% del loro lavoro. Solo così è pensabile di aumentare il numero degli assistiti per un periodo comunque non superiore ai tre anni”.
“Contemporaneamente”, concludono Bigon e Zottis, “vanno implementate le borse di formazione e maggiore e vanno fatti i giusti investimenti per rendere attrattiva la professione e scongiurare l’emorragia di chi abbandona. La sanità pubblica d’eccellenza è tale se si investe in prevenzione e dunque su una forte sanità territoriale”.