Per la Fondazione Gimbe in Veneto sono troppo pochi i tamponi effettuati.
Secondo il rapporto settimanale della Fondazione Gimbe sulla situazione Covid, in Italia le cose continuano a migliorare, ma ci sono almeno un paio di campanelli d’allarme. Il primo legato al fatto che ancora troppi over 60 non sono stati vaccinati (“oltre 2,9 milioni di over 60 ad elevato rischio di ospedalizzazione e decesso che non hanno ancora ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino”), l’altro alla drastica diminuzione di test e tamponi che metterebbe a rischio il tracciamento dei nuovi casi.
E in questo caso il Veneto risulta terz’ultimo in Italia, davanti solo a Puglia ed Emilia Romagna, con 69 persone testate ogni 100mila abitanti, contro una media nazionale di 150 persone testate al giorno.
“Da 12 settimane consecutive – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – il trend dei nuovi casi si conferma in discesa, sia per la ridotta circolazione del virus come dimostra la riduzione del rapporto positivi/casi testati, sia per la costante diminuzione dell’attività di testing che da un lato sottostima il numero dei nuovi casi e dall’altro ribadisce la rinuncia al tracciamento dei contatti, proprio ora che la ridotta incidenza dei casi ne permetterebbe la ripresa”.
Nelle ultime 4 settimane il numero di persone testate settimanalmente si è ridotto del 28,3%, scendendo da 2.614.808 a 1.875.575. In questo periodo, a fronte di una media nazionale di 150 persone testate al giorno per 100mila abitanti si rilevano notevoli e ingiustificate differenze regionali: dalle 239 persone testate per 100mila abitanti del Lazio alle 64 della Puglia. In Veneto, come detto, sono 69 per 100mila abitanti.
In tutte le Regioni italiane si conferma comunque il calo dei nuovi casi settimanali. Inoltre, da 8 settimane consecutive sono in costante calo anche i decessi, che nell’ultima settimana si attestano in media a 67 al giorno. Quanto ai dati relativi ai ricoveri ospedalieri, anche in questo caso continua il trend positivo del Veneto, dove la percentuale di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nella settimana 2-8 giugno era del 3% in area medica e del 4% in terapia intensiva.