Gimbe, Veneto a due decimi dalla zona gialla. A Verona crescono ancora i contagi per 100mila abitanti

Monitoraggio Gimbe su contagi e ospedali.

Monitoraggio settimanale Gimbe: in tutte le Regioni a eccezione di Friuli-Venezia Giulia, Molise e Provincia Autonoma di Bolzano si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi di Covid-19, Il Veneto in particolare fa segnare nella settimana 8-14 dicembre un +26,9%, contro il +30,6% della scorsa settimana, ed seconda, dopo la provincia autonoma di Bolzano, per casi attualmente positivi per 100mila abitanti: 1.066. La percentuale di posti letto in area medica resta due decimali al di sotto della soglia del cambio zona, fissata al 15%, e si ferma al 14,8%, mentre le terapie intensive raggiungo una percentuale di occupazione del 13,3% (la soglia in questo caso è 10).

Per il resto si va dal 4,4% dell’Abruzzo al 94,8% della Basilicata. In 26 Province, compresa Verona, l’incidenza supera i 250 casi per 100.000 abitanti: Trieste (601), Treviso (573), Bolzano (568), Padova (552), Vicenza (541), Imperia (450), Venezia (434), Rimini 411), Verbano-Cusio-Ossola (361), Pordenone (346), Gorizia (332), Forlì-Cesena (330), Ravenna (321), Verona (320), Rovigo (298), Aosta (290), Savona (288), Ferrara (287), Belluno (286), Reggio nell’Emilia (285), Bologna (268), Varese (267), Trento (265), Monza e della Brianza (260), Mantova (253) e Biella (252).

Ospedali.

In aumento, a livello nazioale, anche i decessi: 663 negli ultimi 7 giorni (di cui 21 riferiti a periodi precedenti), con una media di 95 al giorno rispetto agli 80 della settimana precedente. “Sul fronte ospedaliero – ha detto Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione Gimbe – aumentano ancora i posti letto occupati da pazienti Covid: +17,9% in area medica e +11,2% in terapia intensiva rispetto alla settimana precedente”.

A livello nazionale, al 14 dicembre, il tasso di occupazione da parte di pazienti Covid è dell’11,9% in area medica e del 9,5% in area critica, con notevoli differenze regionali: la Provincia Autonoma di Bolzano supera la soglia del 15% in area medica (17,2%) e del 20% in area critica (22%); le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica risultano entrambe superate in Calabria (19,4% area medica e 11,0% area critica), Friuli-Venezia Giulia (24,5% area medica e 16,0% area critica), Liguria (17,0% area medica e 12,2% area critica) e Provincia Autonoma di Trento (19,7% area medica e 20,0% area critica).

Inoltre, per l’area medica si colloca sopra la soglia del 15% la Valle D’Aosta (21,2%), mentre per l’area critica superano la soglia del 10% Emilia-Romagna (10,3%), Lazio (12,0%), Marche (14,4%), Molise (10,3%) e Veneto (13,3%). Nonostante l’aumentata pressione sugli ospedali, nelle ultime settimane si è progressivamente ridotta la percentuale dei pazienti ricoverati in area medica e in terapia intensiva sul totale degli attualmente positivi. In particolare, per l’area medica la media mobile a 7 giorni è scesa dal 3,47% del 7 novembre al 2,41% del 14 dicembre e per le terapie intensive dallo 0,47% del 21 ottobre allo 0,30% del 14 dicembre.

“A fronte di un numero di tamponi sostanzialmente stabile – ha spiegato Cartabellotta – questo dato è verosimilmente da imputare all’incremento delle terze dosi, che riportano l’efficacia a valori più elevati”.

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